impatto ambientale a convenienza

5 settembre 2011 di: Rita Annaloro

Tra le parole magiche usate dai politici per giustificare le loro scelte in materia di territorio, ce n’è una di sicuro effetto: impatto ambientale. Nessun cittadino comune sa esattamente in cosa consista, ma dopo lo tsunami giapponese e le alluvioni italiane degli ultimi anni, sicuramente tutti ne hanno un timoroso rispetto. Si rimane interdetti però quando il governatore siciliano Lombardo nega il permesso al parco eolico di Buseto per problemi relativi all’impatto ambientale, mentre anonime piattaforme petrolifere perforano il fondo del Mediterraneo a Pantelleria, nelle Egadi e perfino al largo delle coste palermitane.

Autorizzate da chi? Per fare cosa? A che prezzo? E come è possibile che le vibrazioni provocate dalle trivelle sui fondali marini producano meno danni all’ambiente delle pale eoliche, incoraggiate da tutti gli stati europei? Ce lo spieghino il dott. Lombardo e i suoi tecnici, perché non tutti abbiamo dimenticato il disastro ambientale nel Golfo del Messico, causato da una falla nell’oleodotto della British Petroleum, ma si sa che i politici italiani hanno la memoria corta.

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