miracolo, il Presidente fa emergere il Sindaco!
«Toh, il sindaco» – avranno detto in tanti, accorsi ad applaudire Giorgio Napolitano, graditissimo ospite a Palermo – «ma allora c’è, esiste!» Infatti, fascia tricolore, area smarrita e prossima alla bocciatura del bilancio, il primo cittadino è apparso in mezzo a noi. Ma considerando che la sua maggioranza iniziale, tanto fitta all’inizio, si sgretola ormai ancor più concretamente di quanto accada a Berlusconi, si è trovato ad invocare un “commissario ad acta”. Viceversa una città mal governata, mal ridotta e mai strutturata nelle sue componenti essenziali, finirà ancor più miseramente. Perché di miseria bisogna parlare – materiale se si pensa all’incalzare visibile della povertà dei ceti medi e bassi, delle categorie a stipendio fisso e del terziario tutto – nonché di materiale e morale insieme in riferimento alle frequenti questue fatte dallo stesso Cammarata, in quel di Roma, dove, con sufficienza, compagni di partito ben più in sella di lui gli hanno porto l’osso.
Ma si sa, a Palazzo delle Aquile siamo in dirittura di arrivo e i candidati, veri o presunti, che ci chiederanno i voti stanno in prima pagina. Chissà con che tipo di speranze o pretese. I gruppi politici che li sostengono, dal canto loro, non sono del tutto individuabili. Lo dovranno ben dire, prima o poi, La Galla o Musotto, la Chinnici o Faraone – o altri che autonomamente aspirino all’onorifico ma difficilissimo ruolo – come pensano di procedere in questo terreno minato da enormi buchi economici e da questioni vecchie e nuove irrisolte o peggiorate, per azzardarsi a raccogliere il testimone oggi come oggi!
Ci vorrebbe forse una zona franca di ripristino perché un politico efficiente ed onesto possa risanare Palermo; e fuori da lacci e lacciuoli nonché da alibi aggiudicabili a ciò che si eredita, si batta con tutte le sue forze e capacità. Senza guardare in faccia nessuno. Se è un politico fuori da successive ambizioni, se viene dalla società civile, con l’orgoglio di tornare alla sua professione, con la gratitudine di tutti noi.