Il libero piacere dell’invenzione: Le macchine di Munari
La preziosa casa editrice Corraini ha ripubblicato qualche mese fa Le macchine di Munari, agile e divertente libro illustrato risalente al 1942. I marchingegni ideati dal noto designer sono l’apoteosi del superfluo, se non talvolta del nonsense (esemplari a tal proposito il “Mortificatore per zanzare” e il “Meccanismo per annusare i fiori finti”). Altre volte, le macchine si presentano invece come modi ingegnosi per compiere un gesto semplice nel modo più complesso e tortuoso possibile (si veda il “Ventilatore ad ali battenti” o lo “Sventolatore di fazzoletti alla partenza dei treni”).
Un capolavoro del surreale è sicuramente il “Congegno a pioggia per rendere musicale il singhiozzo”, che fa addirittura intervenire delle nuvole dal Mar Rosso e, attraverso l’intervento di un ombrello, una marmitta, un mazzo di asparagi, una pelle di gatta gonfiata con aria di primavera del 1892, un cannocchiale e un doppio fischietto di andata e ritorno, riesce a trasformare in suoni piacevoli i singulti del “laureando in psicostenodattilocromologia Andrea Tot Dadlé”.
Il volume accompagna ai disegni descrittivi delle macchine dei testi che, più che un manuale di istruzioni, sembrano avere lo scopo di ricostruire il dialogo stralunato tra un ingegnere pazzo e il suo lettore, in nome di quella ‘leggerezza del pensiero’ di cui Munari volle farsi alfiere.
utile e opportuno aver ricordato Munari, e benvenuta la ristampa dei suoi libri, designer che è stato soprattutto un ottimo, geniale, affascinante pedagogo.