il tango accomuna Sicilia e Argentina
Si scopre che nel 1896 una madre, senza marito e con due bambini attaccati alla gonna, decide di sfidare l’ignoto, parte da Troina, disperata, verso la lontana Argentina. Fugge dallo spietato anatema di ragazza-madre e dalla miseria nera che, allora, segnava la Sicilia dominata dai latifondisti e suppliziata dalla repressione crispina. Uno di quei marmocchi era Ignazio Andrea Corsini che diverrà uno dei più grandi cantanti, il “caballero cantor”, una delle più celebrate voci della tradizione argentina, fascinoso cantante di milonghe e di tanghi. E si scopre ancora che Luigi Pirandello, uno dei più grandi autori di teatro siciliano, è stato a lungo in Argentina intorno agli anni ’30.
Era partito al seguito della sua compagnia in tournée in tutto il Sud America, e si era innamorato di Buenos Aires. Molte delle sue opere venivano e vengono tuttora rappresentate nei teatri della capitale. Uno dei suoi lavori, “Quando si è qualcuno”, debuttò in spagnolo il 20 Settembre 1933 al Teatro Odeon di Buenos Aires, ed ebbe una sola altra uscita in Italia. In quel periodo, fra l’altro, Pirandello fu un noto frequentatore del Cafè Tortoni, famoso ritrovo di intellettuali e personaggi celebri del mondo del tango che ancora oggi gli dedica rassegne e omaggi. Diventò grande amico di Carlos Gardel, personaggio di spicco nella storia del tango, si emozionò quando lo sentì cantare, in una serata di spettacolo fatta in suo onore durante la tournée. Oggi a San Miguel, una piccola provincia di Buenos Aires, c’è un istituto dedicato a Pirandello, una scuola, dove due volte alla settimana si studia l’italiano, ci si veste con i colori della bandiera italiana e si studiano balli e canti popolari.
Questo speciale legame tra Sicilia e Argentina, dai flussi migratori agli interscambi che hanno caratterizzato le storie di queste due realtà così simili, saranno mostrati attraverso una serie di eventi in una manifestazione – “Il tango, un abbraccio tra Sicilia e Argentina” – che avrà luogo domenica 16 ottobre, nell’isola pedonale di via Generale Magliocco. Con brevi storie di persone, luoghi ed eventi, ma anche attraverso immagini, fotografie e dipinti di artisti siciliani e argentini, verranno evidenziate relazioni e collegamenti fra queste due realtà fatte di sogni e speranze, unite profondamente dalla passionalità e dalla fede negli ideali. Mi piace parlarne e mi piace ascoltare e conoscere i legami con questa terra. Dall’incontro emozionante del 2002 a Palazzo Steri con le Madres de Plaza de Mayo, ho iniziato ad amare questa terra, ho abbracciato anch’io la loro storia fatta di dignitosa sofferenza e sacrificio all’insegna della libertà, e il loro cammino orgoglioso all’insegna del famoso “Non un passo indietro”, in una strada seminata di sogni e speranze per un mondo più giusto e solidale.