un saluto a professor Monti
Certo, il lavoro di risanamento che aspetta Mario Monti non è semplice, ma “sacrificio” non è parola nuova per gli italiani, anche se finora è stata vanificata da una classe politica composta da “star” con labbra siliconate, tette rifatte, tacchi nascosti, parrucchini e bandane, ripresi in una vita privata che sembrava un’eterna vacanza, quando non ospitati in trasmissioni televisive in cui si esibivano spesso con gestacci, toni alti e parolacce, e in cui i contenuti erano un optional. Tutto questo, mentre il nostro paese affondava. Eppure, le regole della democrazia non sono queste e, come abbiamo visto, tanti partiti non significa tanta democrazia. Secondo i sondaggi, gli italiani hanno fiducia in Monti, la maggior parte lo stima d’istinto, lo ritiene credibile, e pensa sia stata giusta la scelta del Presidente Napolitano. Le sbandate della Borsa, l’altalena degli spread, sono una minaccia, e il premier incaricato deve dimostrare subito che si cambia pagina; ma il professor Monti è consapevole del tempo che si è perso, e del fatto che l’Italia sia un paese sotto osservazione.
Dopo una stagione di diritti non riconosciuti e non compensati da un legittimo senso del dovere si dovrà capire che la coesione sociale è sinonimo di sviluppo, mentre la litigiosità ad oltranza è regressione che fa perdere energie, tempo e forze. Solo un’Italia che si mette in discussione e si “ripensa” può fare in modo che gli altri cambino idea su di noi. Dicono di Monti che sia già dentro la Casta? Potrebbe liberarsene imponendo la massima trasparenza e tagli veri dopo una politica ingorda che ha moltiplicato i costi di Montecitorio. Potrebbe puntare su uomini che, non cercando consensi elettorali, lavorino e non passino le giornate andando a Porta a Porta e spostandosi come in un luna-park da un convegno a una inaugurazione, da un meeting a una sagra. E’ stato definito governo dei secchioni, ma la verità è che il 16 novembre, in occasione del Giuramento, gran parte degli italiani si è soffermata a lungo sui volti e sulle movenze dei nuovi ministri. Moltissimi, a pelle, hanno notato la differenza rispetto ai personaggi del governo precedente.
Non sono valutazioni politiche né razionali, ma cosa è stato razionale fino ad ora? Sono tecnici, persone colte, preparate, e non è poco. Non è più un dato scontato che al Governo ci stiano persone di spessore, ed è normale stupirsene dal momento che in tutti questi anni ci eravamo assuefatti ai vocioni e alla brutale ignoranza. Questi ministri hanno un aspetto normale, sono eleganti e pacati; non abbiamo notato sfilare nessuna soubrette, fra di loro. Avevamo perduto la credibilità e non avevamo scelta, è troppo presto per esprimere giudizi, ma mi rende ottimista vedere tanti “ex” che hanno perso il loro ghigno strafottente e arrogante, o una Santanché in panico isterico. Se non piace a loro, ci sarà pure almeno un motivo per pensare che non debba dispiacere a me.
certamente dobbiamo aspettare e aspettantando dovremmo evitare i toni trionfalistici come quello di questo articolo…se è vero che la litigiosità non paga e la sobrietà caratterizza questo nuovo governo, allora aspettiamo qulache giorno ancora, non dico in silenzio, ma senza nemmeno l’enfatizzazione che traspare da queso pezzo che descrivere persone già date per eroi della salvezza nazionale. La mia è prudenza, non è prevenzione perché anche io ho fiducia, ma per avere una opinione corretta preferisco vedere i primi risultati.
certamente dobbiamo aspettare e aspettando dovremmo evitare i toni trionfalistici come quello di questo articolo…se è vero che la litigiosità non paga e la sobrietà caratterizza questo nuovo governo, allora aspettiamo qualche giorno ancora, non dico in silenzio, ma senza nemmeno l’enfatizzazione che traspare da queso pezzo che descrive persone già date per eroi della salvezza nazionale. La mia è prudenza, non è prevenzione perché anch’io ho fiducia, ma per avere un’opinione corretta preferisco vedere i primi risultati.