TRE DONNE E L’ ART. 18
Tre donne nei ruoli centrali e -diversi per le posizioni da difendere- per affrontare e negoziare la riforma del lavoro in Italia. Carla Fornero Ministro del Welfare ( ed anche ministro delle Pari Opportunità), Emma Marcegaglia, Presidente di Confindunstria, Susamma Camuso, Segretario della CGIL, ( il più rappresentativo sindacato dei lavoratori italiano)devono affrontare una tra le riforme più delicate e difficili di questo governo. L’ aspettativa nei confronti di queste protagoniste femminili, rispetto alla medesima esperienza vissuta in passato dagli uomini, è elevata. Rischia però d’essere errata la prospettiva nel giudicarle. Non si è mai pensato di accusare i precedenti politici, sindacalisti, ministri uomini per fallimenti e insuccessi, delegittimandoli o colpevolizzandoli per l’ appartenenza al loro genere. Carla Fornero, Emma Marcegaglia e Susanna Camusso si muovono su un campo ”minato” e logorato da anni di contrattazioni e incontri mancati. Come scrive Chiara Saraceno sulla repubblica di pochi giorni fa, “ i miracoli sono difficili” , e senza cadere nella retorica di genere, possiamo solo considerare una “risorsa” il fatto che donne – due delle quali lunghe esperienze di vita personale e professionale legate alla rappresentanza” degli interessi delle donne” -occupino questi ruoli istituzionali in questo momento.
Ministro Fornero, Pari Opportunità.
Quando sua figlia ha soffiato certamente il posto a qualche altra ragazza “meno opportuna”, dove era lei? Quali interessi stava difendendo? Il principio della meritocrazia o il principio “familistico”?
Avete visto come ha risposto agli attacchi rivolti a sua figlia? All’incirca così: se la sa cavare da sola. Certamente, non abbiamo dubbi, con quella potenza di fuoco di sua madre e di suo padre, entrambi professori al’Università. Ha avuto pudore a non affermare che era la più brava! Avrebbe dovuto dimettersi!