celestiali silenzi

3 febbraio 2012 di: Silvana Fernandez

Santità, credo che ormai molti sanno che ho sempre problemi, con l’appellativo iniziale delle mie lettere, ma la parola “santità” non mi dà esitazioni: è solida, con tutte le sue T, ricorda la pronunzia teutonica. La trovo davvero adatta. Santità, sento dunque il dovere di dirle che in questi giorni in cui abbiamo scoperto che una parte della nostra marina è fatta di “Capitani coraggiosi”, del tipo urta lo scoglio e fuggi, disposti più che a farci cullare dall’onda a buttarci nell’onta, in questo momento il cui l’elegante Monti deve dimostrarci che, per diventare buoni ed efficienti, basta aggiungere un’edicola, una farmacia, forse anche un’erboristeria e sarà come aggiungere un posto a tavola della omonima commedia musicale. Insomma Santità in questo momento in cui anche gli avvocati hanno perso la causa più importante, cioè la loro, lei continua a mantenere il suo sorriso, che si schiude appena come un bocciolo all’alba, e la sua calma. Questa celestiale tranquillità potrebbe attirare la mia simpatia se non fossi sicura che lei la perderebbe subito se le dicessi «Santità ci venga incontro, magari ci aiuti». Sicuramente alle mie parole lei alzerebbe la sua mano ed esclamerebbe «Kara zorella, perché ti rivolgi a me e non a tuoi kovernanti?». Anche se volessi rispettosamente tacere, a questa frase, sarei costretta a ribattere: mi scusi Santità, ma non si è accorto che è lei per primo a rivolgersi sempre a noi. Ci parla, di bianco vestito, dal balcone per l’angelus, coperto d’oro e d’argento, a omelie e funzioni varie o, con rosso mantello, anche a un semplice convegno degli avvocati della sacra rota. Proprio in quest’ultimo, per esempio, lei ha dato il meglio di sé: ha tenuto, infatti, a precisare che con i nostri soldi dell’uno per mille alla chiesa, la sacra rota era diventata più veloce nell’emanare sentenze di nullità e dunque toccava a noi, data l’indissolubilità del matrimonio, riflettere ed ancora riflettere prima di chiedere l’annullamento.

E’ come se ci avesse detto: ti do una Ferrari, pagata con i tuoi soldi, ma devi andare a trenta all’ora! Secondo me lei pensa che avere il dono della parola, come quasi tutti noi del resto, significa fare sentire la propria voce anche se non all’unisono con le situazioni reali. Ricordiamo ancora certe prediche contro l’uso del preservativo mentre nei paesi africani ed anche europei l’aids faceva stragi. Ricordiamo come durante tutta la guerra in Iraq lei tacque sull’occupazione e i bombardamenti americani, parlò invece molto contro l’omosessualità, facendoci venire il dubbio che sterminare grandi e bambini non fosse poi così grave come avere un personale orientamento sessuale. Vorrei ricordare anche quando ad Arcore e a palazzo Grazioli imperversava il Bunga Bunga, lei dal balcone di piazza San Pietro tuonò contro l’aborto, dandoci l’impressione che si potesse fornicare in libertà, ma mai abortire. Mi creda, la migliore scelta sarebbe, da parte sua, il silenzio ma anche questo Santità, lei ha l’abilità di usarlo a sproposito. Per anni sui preti pedofili dalle sue labbra non uscì neanche un sussurro, come non disse nulla su il cadavere di Elisa Claps trovato in una chiesa, cioè in una delle sue case. Proprio, in questi ultimi giorni, continua a stendere un velo di silenzio su Emanuela Orlandi, e sulle denunzie fatte da monsignor Viganò, prudentemente promosso, ma mandato oltremare. Per carità, si sa i giornalisti sono cattivi e non dovrebbero mai buttare la prima pietra, ma qualche sassolino, viene a tutti di lanciarlo contro il presepe che ogni Natale costa €550.000.

Mi domando se per placare gli animi non basterebbe pagare anche voi l’Ici o Imu, che sarebbe una buona conclusione al suo ultimo discorso sulla ridistribuzione della ricchezza. Santità se lei poi, prima di pagare, si rivolgesse a qualche agenzia pubblicitaria, che riesca far sembrare tutto un miracolo divino, sono sicura che avrebbe un buon ritorno d’immagine e un notevole rialzo nell’indice di gradimento, cosa utilissima in questi tempi per le kare zorelle e i kari fratelli.

17 commenti su questo articolo:

  1. Micol scrive:

    Accoppiata Papa e gerarchie ecclesiastiche con Silvana è il massimo

  2. Paolo.R scrive:

    Si torna sulla chiesa, si torna per ridere o sorridere ma invano perchè non c’è un solo passo avanti nell’umanizzazione di essa

  3. una praticante scrive:

    Sarei disposta anche a divertirmi su questa eccessiva caricatura del papa, se però come conclusione metteste la lista anche di quello che la chiesa fa per noi , missioni, adozioni a distanza, derrate alimentari per i poveri dell’Africa, di questo non si trova il tempo nè la voglia per parlarne.Io vado spesso in chiesa e penso che anche gli abiti del papa hanno il pregio di creare suggestioni e fare sentire l’autorevolezza della chiesa.

  4. bruna scrive:

    Cara Silvana come sempre riesci a farci divertire anche su argomenti che di divertente avrebbero ben poco….e come al solito mi sei piaciuta!

  5. Iole scrive:

    Chi pratica bene razzola male, cara praticante…quelle di cui parli sono le eccezioni con cui la chiesa si veste dell’abito bello e caritatevole perché i panni sporchi li lava nella sacra femiglia e l’articolo della fernandez lo dice chiaramente. Dov’è finita la orlandi e il corpo della claps perché si è trovato nel sottotetto di una chiesa? è andato da solo? la chiesa tace malgrado le implorazioni della madre di far luce. Questi sono misfatti che non si giustificano, nè le opere caritatevoli possono sanare queste e altre complicità e omertà di cui la chiesa si macchia.

  6. francesca scrive:

    Secondo voi padre Puglisi razzolava male? Ed era anche lui complice? non si può parlare male della chiesa se non si ha almeno una laurea in psicologia ed un altra in teologia? Ma la notte riuscite a dormire sereni senza raccomandare l’anima a Dio?

  7. giorgio scrive:

    cara Silvana, no tu non hai una vena ironica, hai un’ arteria ironica

  8. maria scrive:

    Ma qua non si sta parlando di praticanti , ne di Dio, ne di padre Puglisi, ne di tutti quelli che operano in buona fede con amore, carità e compassione.
    Si sta parlando del clero e di tutta la sua presuntuosa potenza. Brava Fernandez

  9. Angela scrive:

    Se ciscuno di noi rispettasse l’essere umano come Essere Supremo, non avremmo bisogno di credere in un Dio. Chiunque Esso Sia, comunque si chiami. Padre Puglisi, che ho avuto il privilegio di avere come insegnante all’epoca in cui ero già convinta che Dio, spesso è un Alibi, era un fervente Credente, un’anima pura, un Puro. Ma amava più l’essere umano che gli viveva accanto, ne sono certa, che un vuoto simulacro di Dio. Percepiva Dio ovunque, la Chiesa era un tramite. Come dovrebbe essere per tutti noi. Dio, se esistesse veramente, avrebbe la forma di un mendicante, sarebbe nudo, sarebbe povero e non vivrebbe nei Palazzi. Soprattutto non andrebbe in giro su una macchina blindata, distante dalla gente e timorioso della morte. Chi rispetta l’Uomo, dorme sonni appaganti. Brava Silvana.

  10. fede scrive:

    Come al solito ironica e pungente. Penso che la Chiesa stia vivendo un momento veramente difficile, di confusione, di contraddittorietà tra gli stessi preti che spesso relativizzano la Parola in base ad opinioni personali; di preti che non sanno resistere a tentazioni perverse e stanno ottenendo come risultato l’allontanamento della gente dalla religione.. Ma penso anche che non dobbiamo essere noi giudicare, ma al contrario, dobbiamo pregare ora più che mai, per loro e per la Chiesa, affinché veda oltre e si cali sempre più nella realtà. Questo è anche uno dei messaggi che la Madonna di Medjugorje ripete sempre.. NON GIUDICATE, MA PREGATE PER I PASTORI.. Auguro a tutti di conoscere Preti eccellenti come lo sono stati Padre Pietro Santoro e Padre Matteo La Grua scomparsi da poco.. Loro si che hanno incarnato l’amore puro di Dio in terra..

  11. Infedele scrive:

    c’è un delirio in corso….meglio cambiare aria….

  12. elena scrive:

    Da un divertente articolo si passa a superstizioni di varie madonne e parabole sulla chiesa ma come mai? Un virus ha toccato mezzocielo

  13. silvia scrive:

    Per mia esperienza posso dire che chi si inginocchia davanti a Dio con spirito libero, non si inginocchia poi davanti ad altri uomini per servilismo, ipocrisia e tornaconto personale. Il Vangelo è scomodo perchè interroga le coscienze ed ognuno risponde alla propria. C’è la Chiesa che come “istituzione umana” soffre di molte contraddizioni, ma vorrei ricordare che nasce da un uomo NUDO sulla CROCE, morto con la braccia aperte perdonando chi lo aveva condannato ingiustamente. Lasciamo perdere ancora una volta tante polemiche e ripartiamo da lì…ognuno di noi, nessuno esluso.

  14. Il mio articolo si riferiva a tutti i complotti, i silenzi, i misteri che, basta sfogliare un giornale, sono prerogative della corte dello stato del vaticano, non mischiate sacro con profano parlando di cristo, di apparizioni della Madonna che, sia per i credenti sia per i non credenti, fanno parte della vita spirituale ben lontana dai palazzi della chiesa

  15. Marcella Geraci scrive:

    Mi sembrava chiaro che ad essere tirato in ballo fosse il papa e non la chiesa dei Padre Puglisi, Don Benzi etc. ai quali neanche l’alto clero rivolge l’attenzione dovuta. Ho rispetto per la signora praticante che ha scritto poche righe sopra le mie, ma tra i due modi di fare chiesa c’è un abisso.

  16. silvia scrive:

    Se il virus di cui parla Elena è quello del confronto di idee ben venga! Gli “scandali” che coinvolgono la Chiesa sono sotto gli occhi di tutti e già Papa Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo del 2000 ebbe il coraggio e l’onestà morale di chiedere perdono per molti “errori storici” da essa commessi. Egli stesso ricordo che tuonò contro la guerra: “Mai più!” disse, così come tutti credo ricordino le sue invettive contro i mafiosi. “Non c’è pace senza giustizia e non c’è giustizia senza perdono”, basterebbe questa sua frase per riflettere a lungo…in silenzio. Altre voci di testimoni di Cristo sono state fatte tacere nel sangue, come quella di don Andrea Santoro ucciso a Trabzon in Turchia nel 2006. Era andato in quella terra su mandato della diocesi di Roma, il cui vescovo è lo stesso Papa, per essere “silenziosa presenza cristiana” e per promuovere il dialogo interreligioso. C’è quindi, a mio parere, un silenzio operoso dei fatti e della coerenza di vita, c’è una Chiesa profetica che, piaccia o no, parla anche dalle stanze vaticane, perchè lo Spirito si serve di uomini imperfetti. “Chi ha orecchi intenda” diceva Gesù Cristo…mi viene il dubbio che non si tratti allora soltanto di “silenzi” ma anche di orecchie non ben disposte all’ascolto. Questo mio vuole essere solo un contributo alla comune riflessione su un argomento tanto inportante da trascendere critiche contingenti su ciò che il Papa ha detto o non ha detto, o noi avremmo voluto dicesse.

  17. Franca Sinagra Brisca - Capo d'Orlando scrive:

    Brava Silvana, finalmente una voce veritiera sui fatti sconcertanti che riguardano la Chiesa, parole libere dall’ omertà, vizio che appartiene alla società non solo mafiosa. Grazie per lo splendido affresco descritto.

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