tra tanti candidati sindaco l’elettorato sta…
Rischiamo lo strabismo a furia di far attenzione alle candidature a sindaco per Palermo e al panorama Monti e partiti che lo sostengono. Ma cittadini siamo, dalla Sicilia e oltre, dunque dobbiamo far attenzione. E se, scheda elettorale in mano e piazza a disposizione ce ne restiamo a casa nostra, i problemi incombenti restano tali e quali. Esempio Palermo: candidati, tanti. Con una vera storia politica alle spalle e un carico d’anni in più: uno solo. E non suona neppure un vantaggio. Probabilità di ballottaggio: massima. Ripristino di un sistema amministrativo valido: eventualità minima. Pure la carica di sindaco è ambita e nel programma qualcuno, che è giovane e fa largo uso di speranza ed entusiasmo, annuncia soluzioni buone a liberarci dal carico di rifiuti che torna minacciosissimo, dalla disoccupazione che si allarga e da tutto un resto di malanni che è difficile elencare.
A fronte del candidato sindaco e dei suoi amici e nemici di viaggio sta un elettorato che, come spesso avviene, in Sicilia particolarmente, è diviso in fasce ben precise o quasi, formate da pezzi di partito, da filiere a loro legate per una serie di motivi, purtroppo non sempre trasparenti, da intrecci vari di patti e alleanze che gravano sulla pelle soprattutto di quell’altra fascia di elettori, ingenua o non informata, che ancora si reca alle urne in nome di una mal riposta idea di democrazia, e persino di…libertà. Un elettorato che non trova in alcuno dei candidati un reale riscontro con un programma di partito, con un orientamento, per non dire altro, che si collochi in misura reale e non in prestito, da una parte o dall’altra. Che mostri un volto autentico e non generico a chi voglia, convinto, votare a destra o a sinistra. Un identikit di ciascuno dei candidati a sindaco? Almeno dei più noti? Ci tenterà a breve.