tutti zitti ad ascoltare

6 marzo 2012 di: Marcella Geraci

Come Cenerentola al ballo. Non sono stati pochi gli imprenditori di Caltanissetta che si sono sentiti come la protagonista della celebre fiaba, durante l’incontro con il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri e la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Nell’Aula Magna dell’Asi di Contrada Calderaro, si è infatti svolto un summit tra le celebrità governative e datoriali e le realtà produttive che operano nel nisseno. Occasione, la presentazione di “Caltanissetta e Caserta sicure e moderne”, progetto siglato dalle stesse in Prefettura, qualche ora prima. Circa 280 inviti per una capienza massima di 157 posti hanno reso l’invito uno strumento più che utile per accedere all’evento. Utile come un abito da sera per aprire le danze e ballare col principe azzurro.

Se la legalità è una condizione necessaria ad avviare percorsi di sviluppo, poche parole sono state invece dedicate alla riforma del lavoro ed alla condizione sociale ed economica che da anni affligge le regioni meridionali. Certo, l’attuale stato di crisi avrebbe reso opportuno un dibattito, un botta e risposta tra gli imprenditori e le autorità che giungono di rado nel centro Sicilia. E’ stata invece sufficiente un’oretta, ripartita tra l’attesa che l’incontro iniziasse e la presentazione del progetto. Poi, tutti a casa prima di mezzanotte, senza poter dire una parola. Senza poter fare una domanda. Così è stato anche per i giornalisti, relegati nella “terrazza” dell’Aula Magna, con vista sul tavolo dei relatori e sulla platea. Alla fine dell’incontro, i giornalisti sono stati trattenuti, per alcuni minuti, in modo che i rappresentanti del Governo e di Confindustria potessero tranquillamente uscire.

“Per motivi di sicurezza” è stato detto dal servizio d’ordine. I giornalisti hanno ancora la possibilità di far domande? Era possibile farlo in Prefettura, potrebbe rispondere qualcuno. Ma dall’incontro con il mondo produttivo ci si aspettava molto di più, fermo restando il massimo rispetto nei confronti dei dipendenti dell’Asi, che hanno lavorato duro per consentire questa occasione.

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