giù il velodromo dello Zen, su un nuovo stadio
Quando si parla di sversamenti di grandi masse di detriti, non si può non ricordare gli esempi eclatanti di casa nostra che, dalle macerie della guerra in poi, hanno sfigurato le coste del palermitano, dalla marina del Foro Italico ai mammelloni della Bandita e Acqua dei Corsari, e dell’Addaura sull’altro versante. Per finire al “ripascimento della costa”, locuzione inventata con immaginifica vena poetica da appaltanti e appaltatori dell’autostrada Pa-Me, che camuffarono in opera meritoria il massacro di un bel pezzo di costa tra Cefalù e S. Ambrogio, “pasciuta” con i materiali di scavo delle gallerie.
Ora in città si ventila la demolizione del velodromo in area Zen, per erigere uno stadio più grande dello storico Barbera di viale delle Palme, ma ai cittadini preoccupa non poco l’operazione smaltimento delle tonnellate di materiale di risulta che si formerebbero, del viavai rumoroso e polveroso dei mezzi di trasporto che per mesi farebbero la spola per un sito in grado di accoglierli senza danni, precondizione inderogabile per la salute di ambiente paesaggio e cittadini.
Il regolamento comunale prevede che nessuna autorizzazione o concessione edilizia possa essere rilasciata se non siano documentate le modalità di smaltimento del materiale inerte risultante, comprensive di località di conferimento e ditta incaricata, con relativo controllo da parte della Polizia municipale. Ecco, nel rinnovato clima di trasparenza e partecipazione avviato dalla nuova amministrazione, i cittadini vorrebbero essere informati sui dettagli di operazioni pesanti come questa: se la demolizione del velodromo sia proprio indispensabile poiché non recuperabile ad altri usi, se la costruzione di un nuovo stadio sia davvero prioritaria, impellente e vantaggiosa ancorché finanziata da privati, se lo smaltimento delle tonnellate di detriti del demolendo velodromo sia ottenibile a costi ambientali zero, sotto ogni aspetto. Sono questioni complesse, su cui è necessario ragionare bene prima di agire, perché con il nuovo corso la collettività si aspetta impegni a conseguire benefici reali, diffusi e duraturi, non solo per i tifosi.
Grazie per lo sguardo vigile. Chiedete la trasparenza di tutta l’operazione, voi palermitani. Forse solo così potranno comparire i reali beneficiari del progetto. Sempre troppo pochi per la cifra destinata all’operazione| Ricordiamoci che il denaro proviene dalle tasse pagate dai contribuenti italiani e europei. Nessuno ci regala niente.