la Sicania e le donne senza “un nome”

18 agosto 2012 di: Claudia Fucarino

Sicania, terra dalla storia millenaria e meta di numerosi forestieri che, nel tramandare la sua storia, la sua cultura, i suoi paesaggi, non tralasciarono di decantare le sue belle e giunoniche donne. Si tratta delle “veneri siciliane”, donne senza nomi, ghettizzate e segregate dalla società e dalla cronaca. Ma se in passato le donne furono vittime di una tradizione “amuliebre”, principalmente orale, oggi invece dove sono le tue donne, Palermo! Oltre le ormai consuete sante, benefattrici ed eroine mitologiche, mancano tuttavia le donne della vita reale. Nasce così nel 2011 il gruppo di toponomastica femminile che, attraverso ricerche e pubblicazione di dati nazionali, tenta di combattere il visibile sessismo dell’onomastica stradale. In ogni regione italiana sono in itinere, da diversi mesi, una serie di censimenti, al fine di individuare numericamente la quantità di odonimi maschili e femminili.

A Palermo su 4.925 strade censite, 2.406 (circa il 49%) sono intitolate a uomini, mentre 2.280 (circa il 46,5%) sono toponimi legati a nomi di casati, nomi geografici, mestieri, colori, fiori. Soltanto 239 (circa il 4,5%) sono le strade intitolate a donne. Così, visto i tangibili e sbilanciati dati raccolti, si è cominciato a promuovere iniziative che, assottigliando le visibili disparità odonomastiche, hanno portato a nuove intitolazioni “muliebri”. Alcamo ha onorato la memoria di Giuliana Saladino, Nilde Iotti e Maria Montessori. Bagheria ha ricordato la consigliera comunale sindacalista e femminista Graziella Vistrè. Anche Palermo ha risposto all’iniziativa, con l’intitolazione di ben 11 strade a donne palermitane e non solo.

Attualmente, però, stiamo ancora lavorando per raccogliere nuovi censimenti e coinvolgere sempre più comuni siciliani a tale iniziativa. Attraverso l’intitolazione di nuove strade possiamo adesso finalmente rendere immortali le nostre eroine, trasformandole nel simbolo di ribellione e di cambiamento verso una nuova maniera di vedere la vita e poter un giorno dire: queste sono le donne siciliane, queste sono le Donne che adesso finalmente avranno un nome!

1 commento su questo articolo:

  1. Gemma scrive:

    Da un articolo della Clara Margani ecco che il desiderio di avere strade per donne si propaga, bene così, da Roma alla Sicilia

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