riunire laici e cattolici, la mission impossible del Pd
Questa vola è il turno di Franceschini: «Si vince solo tutti insieme ma saremo alleati con Casini solo per una legislatura». La motivazione? Le scelte difficili e quindi l’allargamento del consenso sociale. E tutti dietro: operai, i giovani delle partite Iva, pensionati ed imprenditori, laici e cattolici.
Ci risiamo. Ma come crede il Pd di poter riunire tanti interessi diversi dentro la stessa alleanza? Con i miracoli? Ma se ci sono conflitti nella stessa sinistra, tra Sel e il Pd, ed è solo un problema di leadership oppure c’è dell’altro? Ma come si fa ancora a credere di poter riunire, anche solo per una legislatura, chi ha il cattolicesimo come base fondante e chi dovrebbe ricordare di avere la laicità come bussola per le azioni politiche? La divisione è netta tra chi ancora non crede nella laicità dello Stato e chi, nella speranza di farlo dimenticare, vuole riunire dentro la stessa bandiera il tricolore e lo stendardo del Vaticano.
Se il Pd non compie un atto che ricordi la chiarezza e la trasparenza, rimarremo sempre bloccati da quella zavorra che chiede la benedizione per poi agire senza etica né morale. Troppi esempi negativi per credere ancora nell’odore di santità di partiti politici che ricordano ancora il tempo del Potere Temporale: prima il Papa e poi lo Stato. Ma il coraggio nel Pd non c’è. Si barcamena nella speranza di tirarsi “dietro” di tutto e di più. E perde pezzi.
Chiederei al partito poche idee, ma chiare: da quale parte stanno? Vogliono o no indicare agli elettori la direzione da prendere? O si accontentano di guidare l’ennesima armata Brancaleone? Laicità, giustizia sociale, doveri e non solo diritti, trasparenza all’interno del partito, onestà assoluta e decisioni che sappiano far ampliare la ricaduta positiva delle loro azioni su tutti gli italiani. Riusciranno a convincermi? Non voglio illudermi, quindi aspetto senza perdere la fiducia. La speranza, invece, la lascio a chi la contempla tra le tre virtù teologali.
Cara Ornella, non sono d’accordo con te. Ma fa troppo caldo per una risposta ragionata, che magari preparerò nei prossimi giorni. Intanto vorrei chiederti: “Hai letto la “carta d’intenti” per la prossima legislatura, preparata dal PD, e su cui si stanno facendo incontri tra il PD e forze politiche e sociali interessate? Dacci un’occhiata. Anche per tentare di sfuggire ad una visione manichea di una società italiana divisa in due, come quella cui tu ti riferisci. (In due o in tre? perché c’è anche la destra, che ha una sua solida fisionomia. Non dimentichiamola!)
Cara Simona, è sempre bene potersi confrontare e poter affermare tranquillamente le proprie idee.
Purtoppo solo ieri mi è arrivata la mail del PD con la Carta d’Intenti; di fatto il breve commento lo avevo già scritto il 3 agosto ed oggi che ho letto la tua posizione e poi il documento del Pd sui 10 punti, mi sento ancora più infastidita da alcuni aspetti della Carta d’Intenti.
. E’ generica, ed è difficile non essere d’accordo sui tanti punti del programma, tanti, e questo è già un grosso limite. Può andare bene per quasi tutti i partiti. E’ onnicomprensiva. Obiettivi troppo ampi e quindi difficilmente raggiungibili. Cerchiamo, invece,di rimanere su un piano di realtà.
. Sembra più un predicozzo.
. C’è un pensiero vecchio e conformista, buonista per tutti i gusti. E’ un pensiero a maglie strette: cercheranno di pescare anche i piccoli pesciolini.
. Ancora con il concetto di “uguaglianza”. Lo sanno anche i sognatori più incalliti che l’uguaglianza è un concetto dei secoli scorsi, ideale, quindi irraggiungibile: meglio parlare di equità, quella vera, quella proporzionale.
. E poi lo sgomento; lo sguardo ancora al passato: ancora Berlusconi nella Carta del futuro! Che tristezza. Non sanno proprio farne a meno!
Ciò che dividerà non sarà la patrimoniale, sui soldi ci si metterà d’accordo, ma i diritti civili e di cittadinanza. Quelli sì che faranno la differenza all’interno della sperata coalizione.
Mi aspettavo di più dalla direzione del PD. Pochissimo di nuovo sotto il sole d’oriente.
Con rispetto,
sono d’accordo con la papitto, il diavolo e l’acqua santa non vanno d’accordo neanche sugli intenti. Pur di vincere non si possono fare queste alleanze che , ricordiamoci del governo prodi, sono destinate a finire per la diversità delle idee di partenza e di arrivo. non è pessimimo questo ma realismo. Diciamoci la verità di quale destra e sinistra possiamo parlare ancora? non si è capito che non ci sono più destre e sinistre ma solo CONVENIENZE e opportunismi!!?