Giuseppina Pesce, collaboratrice di giustizia fa riaprire l’indagine su un triplice omicidio (o femminicidio!)

14 settembre 2012 di: mezzocielo

Nel 1994 furono  uccise a Genova tre donne: Maria Teresa Gallucci – vedova Alviano,  sua madre e una cugina. Fu subito chiaro che si trattava di un delitto multiplo decretato dalla ‘ndrangheta calabrese.  All’inizio fu  sospettato del delitto il figlio della donna, Francesco Alviano – ma la procura di Genova non trovò convincenti riscontri a tale ipotesi, il ragazzo restò libero,  e la strage  rimase impunita.

Oggi (18 anni dopo!), Giuseppina Pesce, appartenente all’omonima cosca della Piana calabrese ed oggi pentita e collaboratrice di giustizia ,  ha rivelato che le tre donne furono uccise da due killer della ‘ndrangheta,  incaricati del delitto – avendo la cosca ritenuto che Francesco Alviano, allora ventunenne, fosse troppo giovane per farsi carico dell’uccisione della madre. Che la donna   dovesse essere uccisa (e con lei la madre e una cugina) fu ritenuto necessario alla cosca mafiosa, per punire una “relazione sbagliata”  che la Gallucci, moglie di un capo della ‘ndrangheta, aveva stretto con un altro uomo.

Orrori delle nostre mafie!

La Procura di Genova ha deciso – dopo le rivelazioni della donna – di riaprire il caso.

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