il nostro agente alla mostra del cinema

10 settembre 2012 di: Rita Annaloro

«La Biennale di Venezia 2012 – ha dichiarato il Presidente Paolo Baratta – intende diventare un punto di riferimento nazionale e internazionale per la creatività delle singole discipline artistiche, e quindi anche del cinema, accogliendo grandi maestri e giovani talenti, e offrendo loro opportunità di sviluppo per un futuro produttivo». Infatti dal 4 al 13 di agosto si sono tenuti cinque workshop teatrali guidati da autori contemporanei, sotto la direzione di Alex Ricola. Tutto qui? Sì, quest’anno la rassegna teatrale che portava a Venezia in ottobre i registi più quotati del palcoscenico internazionale e di cui da due anni vi faccio una piccola cronaca, è stata anticipata, si è ridotta ad un’esercitazione estiva. Per favorire poi i giovani alla Mostra del Cinema, c’erano promozioni speciali per chi avesse meno di 26 e più di 60 anni, ma nelle poche occasioni che ho avuto di assistere alla proiezione di qualche film, il pubblico in sala mi è sembrato decisamente maturo.

Molti i giovani al deposito borse e valigie, invece, e alla sicurezza, naturalmente, dove in abito scuro e occhiali da sole esibivano un’aria implacabile a chi volesse tentare di mettersi in coda senza un pass. Erano pochi anche i giovani in attesa di dive o star davanti all’Hotel Excelsior o al red carpet, forse perché mancavano i grossi nomi luccicanti o perché erano tutti in sala web, novità di quest’anno, dove previa prenotazione ognuno poteva vedere dei capolavori restaurati sul proprio computer. Qualche bella ragazza usciva invece in compagnia di un giovane accompagnatore o di un gruppo di addetti ai lavori dall’Hotel Excelsior, forse perché lì si era spostato il centro di maggior interesse, il Mercato il cui scopo consisterà nell’accrescere già da quest’anno la possibilità dei compratori di visionare e acquistare i film che i venditori proporranno, oltre quelli visionati in Mostra. Per attirare i professionisti da tutto il mondo, gli spazi del Mercato all’Hotel Excelsior si articolano in una nuova, triplice struttura, attrezzata e accogliente, che prevede la Digital Video Library, il Business Center e l’Industry Club, il luogo d’incontro per compratori, venditori, produttori e distributori presenti, per offrir loro la possibilità di discutere e fare affari.

Che cosa e chi discutessero gli avventori del luogo di ristoro ricavato sulla piattaforma grigia davanti al Palazzo del Cinema, non è evidente. Quello che tutti potevamo vedere è che i sacchi di amianto davanti al Palazzo del Cinema sono stati ricoperti da una sobria passerella grigia, dove erano stati collocati eleganti tavoli e sedie, accanto però alla recinzione dove il terreno è tuttora ricoperto dei famigerati sacchetti bianchi e dove qualcuno ha affisso un cartello: “Ecco dove sono finiti i 40 milioni dell’Imu”. Certo i soldi sono un ritornello che fa da sfondo a molti film presentati, da “E’ stato il Figlio” di Daniele Ciprì a “Un giorno speciale” di Francesca Comencini, da “Outrage Beyond” di Takeshi Kitano a “L’uomo che taglia i contatori” dell’israeliano Idan Hubel, ma quanti di questi film varcheranno le sale dei cinema nazionali? Sarà anche lì solo una questione di soldi?

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