Irène Némirovsky, letteratura in migrazione

21 settembre 2012 di: Chiara Ferrara

Il 17 agosto 1942 moriva ad Auschwitz Irène Némirovsky, una giovane scrittrice ebrea ucraina che aveva iniziato la sua fiorente carriera in Francia. Riassumere in queste poche righe la sua biografia sarebbe farle un grave torto in quanto la vita di questa donna è stata ricca di avvenimenti che si sono tristemente intrecciati con la storia del XX secolo. Le sue figlie, sopravvissute alle deportazioni degli ebrei francesi nei campi di concentramento, hanno conservato il ricordo della madre e solo nel 2004 le hanno reso giustizia con la pubblicazione nelle Éditions Denöel, in Francia, di Suite Francese, il romanzo incompiuto che sarebbe dovuto essere il suo capolavoro. In Italia, quasi sessant’anni dopo la morte dell’autrice, la casa editrice Adelphi si è fatta carico dell’oneroso impegno della pubblicazione di numerose opere. La traduttrice italiana, Marina Di Leo, ci ha parlato della relazione che si è instaurata con la Némirovsky: un legame che ha valicato i confini dello spazio e del tempo, un rapporto con una forte componente affettiva. Superato il timore di farsi portavoce della scrittrice, la traduttrice ha dosato gli ingredienti ed è stata in grado di restituire lo stesso sapore dei testi originali. Ed ecco che tra le righe si legge del rapporto conflittuale tra la madre e l’autrice, e ci si stupisce di come, giovanissima, abbia potuto scrivere con tale razionalità le cose più abiette della vita. In Suite francese, dove sullo sfondo dell’invasione nazista in Francia si snoda la vita quotidiana dei personaggi, la Némirovsky riesce a dipingere l’uomo tedesco con potente lucidità. Ne Il signore delle anime permette al lettore di entrare nella vita dei personaggi così che si comprendano i loro errori, pur non giustificandoli, senza spingersi in giudizi. Grazie al lavoro, all’impegno, alla dedizione e all’interesse di numerose persone, esperti del campo e non, possiamo oggi godere di un importante esempio di letteratura in migrazione.

1 commento su questo articolo:

  1. Daria scrive:

    Grazie, Chiara per l’omaggio a quest’autrice. “Suite Francese” è uno dei libri più belli che abbia letto, lo consiglio vivamente.

Commenta questo articolo:







*
AdvertisementAdvertisementAdvertisementAdvertisement