la moglie schiava, prima ci sta poi si ribella

3 settembre 2012 di: Rita Annaloro

Sia al Tg Regionale, che sul “Gazzettino di Padova” il 28 agosto compare la notizia che una commessa 31enne e un barista 41enne nel 2004 avevano stipulato un insolito contratto prematrimoniale che condannava la donna alla schiavitù.

Articolo 1: “La schiava accetta di obbedire al meglio delle sue possibilità, di concedere se stessa a soddisfare ed esaudire i desideri del suo Padrone. La schiava rinuncia al suo diritto di godimento, piacere, comfort e gratificazione eccetto quello concesso dal proprio Padrone”. Articolo 2: “Il Padrone è responsabile della schiava, questo include la sopravvivenza, la salute e il benessere psico-fisico”.

A quanto pare il testo, ora in mano ai giudici, prevede 10 articoli ed è stato rispettato fino ad un anno fa, quando la donna si è ribellata e, dopo aver cacciato di casa il marito, si è rivolta alla polizia in seguito alle minacce di lui che si appellava al contratto, firmato consensualmente e a tempo indeterminato. I due strani coniugi, di cui non viene rivelata l’identità, sono presumibilmente di nazionalità italiana e ciò sicuramente fa riflettere circa la condizione della donna nel nostro paese: è mai possibile che per tutti questi anni la donna trovasse normale chiamare il proprio marito “signore” e che nessun conoscente o parente si sia accorto di niente?

E poi, come mai a notizie su vecchiette rapinate, o a liti mortali tra adolescenti si da più spazio che ad atroci, quotidiane violenze commesse sulle donne? In casi del genere anche il silenzio omertoso è violenza.

3 commenti su questo articolo:

  1. ines scrive:

    non farei di questa una notizia internazionale, pazzi masochisti ci sono sempre stati e a tutte le latitudini!

  2. piera scrive:

    Più che altro deve trattarsi di un caso di ordinaria follia…!

  3. fulvia scrive:

    Purtroppo penso che questa sia la punta di un iceberg che mi piacerebbe vedere sgretolarsi davanti ai nostri occhi: fino a
    qualche anno fa i rapporti sado-maso pareva fossero di moda, specie negli ambienti più chic.

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