la strada dell’antimafia è ancora tutta in salita

24 settembre 2012 di: Simona Mafai

Dopo mesi di solenni dibattiti antimafia, cosa rispondere alla domanda che ci sta forse più a cuore: gli italiani, i meridionali in primo luogo, ed i giovani soprattutto, sono in misura maggiore del passato contrari alle mafie, quale che sia il nome che assumono per opprimere le regioni del nostro paese? A tale domanda non si puo’ rispondere con certezza di sì.

Ecco una notizia recentissima. In Campania, nel settembre dello scorso anno, fu sequestrato dalla Dia di Napoli il club Quarto Flegreo, perché sotto palese controllo di un clan camorristico. Affinché la popolazione locale non fosse privata di un’attività associativa importante, per iniziativa dello stesso pubblico ministero anticamorra della Campania, Antonello Ardituro, fu ricostituita la squadra di calcio, col nome “Nuovo Quarto per la Legalità”, ed il club corrispondente rifondato e finanziato in modo trasparente, col sostegno aperto di Gigi Cuomo, presidente dell’associazione nazionale “Sos Impresa”. Ma all’inizio della stagione sportiva, durante alcune partite di allenamento, gruppi di ragazzi alzavano cori contro il procuratore Ardituro; e la promozione campana non è riuscita a mettere in piedi il campionato di competenza, perché ben cinque squadre di calcio della provincia si sono rifiutate di incrociare la nuova squadra. «Non entriamo nello stesso girone della squadra degli sbirri», sembra sia stato dichiarato. Ce n’è di strada da fare!

Comunque, si è organizzata una risposta: si giocherà una partita inaugurale alla presenza del Procuratore e delle associazioni antimafia, e nei prossimi mesi la squadra “Nuovo Quarto per la Legalità” giocherà una partita con la nazionale di calcio, facendole da “sparring partner” in allenamento.

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