leggete, vi farete un favore

13 settembre 2012 di: Silvana Fernandez

E’ iniziato da qualche giorno il festival della letteratura di Mantova, e non potendolo seguire di presenza la mia attenzione si è rivolta ai siti che ne parlano e alle notizie della stampa. Noto con piacere la partecipazione di alcuni scrittori italiani: Raffaele La Capria, Michela Murgia, Giorgio Vasta e quella di stranieri come il poeta Seamus Heaney e la scrittrice Toni Morrison. Noto anche che sia i luoghi degli incontri, sia la loro durata, sia le proposte al pubblico sono ben scelte. E’ inevitabile costatare che stride un po’ il fatto che proprio noi italiani, che ospitiamo una manifestazione così bella, così colta, assolutamente non noiosa ma variegata d’intenti e di proposte, siamo poi il popolo che legge meno in Europa. Ancora più assurdo mi pare il modo come sono impostate in Italia le campagne pro lettura. Il termine campagna è in verità eccessivo, più che vere e proprie campagne, si fanno bislacchi tentativi per mettere in mano un libro a qualcuno di noi. Sono tentativi modesti, tipo spot pubblicitari o programmi televisivi dove l’unico tentativo di spingere alla lettura è accompagnato, come nei supermercati, alla formula prendi due paghi uno o alla raccolta punti: leggi tre libri potrai partecipare al sorteggio per vincere un viaggio in Inghilterra.

Quello che mi preoccupa di più è l’abbinare il libro sempre a un’azione o a un oggetto, quasi che il solo leggere fosse qualcosa di monco e non bastasse a se stesso. Il pubblico, infatti, più intelligente capisce la funambolica furbata e non abbocca, anzi ha la reazione contraria, i più sempliciotti non abboccano lo stesso credendo che comprare un libro comporti, subito oltre al fatto di leggere, qualche machiavellica trovata commerciale. Non ci resta che sperare che ottengano successo i tentativi fatti dagli operatori culturali privati. Ricevo spesso varie proposte in cui mi s’invita, per esempio a un party letteratura e jazz, letture di Conrad in un circo nautico, per non parlare di alcune librerie che convocano per la prima colazione: cornetti caldi e libri croccanti…di stampa. Se per leggere un libro è necessario abbinare un barattolo di miele d’acacia diciamo un “bravo” alla libreria che promuove l’acquisto e speriamo che gli acquirenti non gustino solo il miele. In questi giorni che si conclude il festival di Mantova, dato che abbiamo dimostrato di amare la letteratura, di essere buoni organizzatori, sarebbe bello che dimostrassimo anche di essere ottimi lettori. Basterebbe che senza nessun escamotage ognuno avesse il coraggio di pensare e soprattutto di dire a bassa o ad alta voce: leggete perché è appagante, perché se leggete un libro divertente vi terrà allegri, uno sentimentale vi farà riprovare sensazioni dimenticate, una poesia vi farà sentire una musica dentro e se leggete un trattato di tecnologia avanzata vi farà andare avanti con i tempi. Insomma leggete, non perché se compri uno ti danno due, non perché potete vincere una cena con l’autore, o il titolo di miss libro, ma perché vi sentirete meglio e farete un favore a voi stessi.

5 commenti su questo articolo:

  1. anna trapani scrive:

    Bell’articolo. Mi è proprio piaciuto. W i libri!

  2. annamaria, Z. scrive:

    Buono l’articolo e finalmente si parla di leggere, comunque la penna di Silvana Fernandez è sempre leggera e gradevole ma un rimprovero al vostro giornale lo faccio lo stesso, siete voi le prime che non pubblicizzate i libri né la lettura, non basta un articolo di rimprovero a tutti cominciate voi a fare una campagna pro libri

  3. Grazie Anna, grazie anche a Annamaria a cui sono costretta a ricordare che l’unica cosa di cui non ci occupiamo sono le recensioni dei libri appena usciti, perchè se ne occupa il cartaceo, per il resto abbiamo cercato di alleviare Caronte, Minosse, e il caldo in generale dando ogni giorno una poesia, e parlando di autori passati, comunque faremo sempre di più per spingere a leggere.

  4. gambusi scrive:

    Leggere è nutrimento. Come si può pensare a una vita senza autori, senza libri? Essi sono lì ad aspettare di essere scelti e l’emozione è sempre la stessa, perché sembra di fare un torto agli altri che rimarranno ad attendere. Leggere è un atto d’amore verso se stessi. Perché privarsene? Accolgo molto bene uno spazio dedicato agli autori ed ai libri.

  5. Piera scrive:

    Conosco Silvana ed è una donna sempre piena di carica che dà la carica, conosco anche, meno ma abbastanza, Rosanna una donna eclettica, se loro due iniziano una campagna pro libri sono sicura che almeno a Palermo si leggerà di più!

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