due casi letterari a confronto: “L’amante” di Duras vs “Cinquanta sfumature” di James

20 ottobre 2012 di: Chiara Ferrara

La trilogia “Cinquanta sfumature” di E.L. James, caso letterario dell’anno che ha invaso le spiagge di quest’estate e riacceso la curiosità del pubblico femminile per l’universo delle abitudini sessuali estreme, ha un precedente nella letteratura da cui sembra attingere, grossolanamente, alcuni contenuti. M.lle Marguerite Duras con “L’amante” aveva raccontato al mondo ciò che non poteva essere detto ad alta voce: la relazione amorosa, d’ispirazione autobiografica, di una giovane donna con un uomo della ricca classe borghese cinese. Ricercando i punti comuni, sono proprio le differenze essenziali tra i due romanzi a saltare agli occhi. La scrittura di Duras rispetta sempre le leggi e sfrutta la forza di immagini e parole spesso vietate, inaccessibili e difficili da comprendere. Il romanzo si snoda attraverso l’adolescenza di una ragazza bianca in Indocina, i circoli chiusi e organizzati della borghesia coloniale, il rispetto dell’apparenza e della formalità, ed è qui che traspare l’interesse dell’autrice per le limitazioni alla libertà individuale; sullo sfondo, ma non meno importanti, i temi dell’iniziazione al sesso, del rapporto con l’uomo, del fascino del proibito e della violenza del desiderio. Amore e distruzione, fulcro del romanzo, sono gli spazi in cui si muovono tutte le figure sessuali possibili (madri, figli, figlie e amanti). Per quanto si possano, in seguito, trovare delle analogie tra i due casi letterari, la trilogia “Cinquanta sfumature” al confronto sembra essere sempre più una lettura estiva che trae fama e riconoscimento unicamente dall’argomento trattato, che risulta singolarmente scabroso; ed è proprio questo giudizio che stupisce: nell’era dei media, nel mondo della fisicità senza veli in cui la sessualità viene svenduta attraverso qualsiasi mezzo di comunicazione visiva, forse ciò che dovrebbe colpire la nostra attenzione è la mancanza della poetica, dello stile, di quel sottile senso visuale e della delicatezza della percezione, della cultura letteraria tout court.

1 commento su questo articolo:

  1. Gemma S. scrive:

    L’insegnante di italiano di mio figlio che frequentava il liceo scientifico qualche anno fa, aveva fornito una lista di libri da
    leggere durante l’estate per arricchire la sensibilità e allargare gli orizzonti culturali dei propri alunni. Tra gli altri libri era consigliato “L’amante” di Marguerite Duras. Non lo conoscevo e l’ho letto per curiosità, velocemente, catturata dal fascino che riusciva a trasmettere al lettore e ho apprezzato la scelta fatta dall’attenta insegnante per i ragazzi. Ringrazio l’autrice dell’articolo per aver sottolineato la delicatezza con cui argomenti scabrosi vengono trattati e che lasciano spazio all’immaginazione in un mondo in cui le immagini troppo “esplicite” hanno preso il sopravvento

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