la sinistra notarile, prende atto ma non decide

16 ottobre 2012 di: Ornella Papitto

Quando il modello funziona diventa sistema di potere. I leghisti tuonavano: “Roma ladrona” e poi anche loro sono stati colti con le mani nel sacco e il gradimento della Lega tende a scendere. In questi giorni di trambusto politico è la Regione Lazio a doversi considerare “ladrona”, mentre la sinistra romana formalizza le dimissioni di massa e dice basta alla politica spendacciona, scandalosa e brigantesca, oltre ogni ragionevole misura.

I vari partiti e la sinistra perché prendono le distanze solo adesso? Le persone hanno il diritto di chiedersi: “ma dove guarda l’opposizione? Possibile che sappia solo scandalizzarsi di fronte all’ennesimo atto compiuto e dire me ne vado?”. Può sembrare un atto politico giusto, ma non convincono i tempi: sicuramente sempre troppo tardi.

Emma Bonino, superata per pochi voti dalla presidente Polverini, afferma che «non è solo la casta della politica. C’è una collettiva assuefazione al peggio». Ciò significa che tutti, anche noi cittadini, abbiamo le nostre responsabilità. L’assuefazione è pericolosa, è la condizione che innalza il grado di tolleranza e quindi aumenta la possibilità di intossicazione o di avvelenamento.

E’ l’opposizione che ha l’obbligo di vigilare sulle azioni politiche, sulla trasparenza degli atti, sulla efficacia delle decisioni e cosa fa invece? Strizza l’occhio al Vaticano, fa accordi con la superata e camaleontica ex Democrazia Cristiana e si scandalizza sempre in ritardo, come in ritardo ha accettato l’autocandidatura della Bonino. La sinistra sembra più orientata a prendere nota, a prendere atto, a fare il notaio e non a prendere decisioni, anche scomode, perché ritenute potenzialmente pericolose.

Una sinistra che si definisce moderata, non sta a significare che si debba collocare sempre più al centro della geografia politica, facendo concorrenza all’ Udc di Casini. Essere moderati di sinistra, in questo periodo di grandi volgarità, di superficialità, di arroganza e di sfacciataggine, potrebbe significare mettere al centro l’affermazione dei diritti civili, fondamentali per promuovere l’assunzione delle responsabilità individuali e la trasparenza, dalla quale dipende strettamente la legalità. Potrebbe significare prendere in mano la situazione italiana: che la sinistra indichi la direzione ai propri elettori, specialmente a quelli che hanno abbandonato la politica attraverso l’astensionismo e, soprattutto, non andare a cercare i voti negli altri partiti che sono all’opposizione. La difficoltà ad orientarsi mette a rischio il voto delle cittadine e dei cittadini ma soprattutto ci si può ritrovare in cattiva compagnia, di quelli che abbiamo sempre avversato.

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