un paese diviso per “somiglianza” agli eletti
Tra discussioni su emendamenti, mediazioni e pratiche dilatorie, in Parlamento l’approvazione del decreto legge anticorruzione continua ad essere rimandata. Incredibilmente, mentre dilaga lo scandalo nell’intrecciarsi di storie di ordinario peculato, di comuni e “normali” ladrocini nei consigli regionali e altrove, ancora c’è chi cerca di salvare corrotti e corruttori, insabbiare e far dimenticare i reati, all’insegna di un’illegalità generalizzata e vissuta come privilegio di casta. D’altronde, finora, una consistente parte degli italiani ha consapevolmente votato non chi dava garanzie di onestà, ma chi avrebbe, con maggiore probabilità, facendo i propri interessi anche in maniera illegale, lasciato che tutti facessero altrettanto: chi rubava e faceva rubare, cominciando dall’evasione fiscale. Bisogna riconoscere una triste verità: molti elettori somigliano agli eletti.
Ma, di contro, l’indignazione cresce, alimentata anche dall’aumento, con la crisi, di precarietà e nuove povertà, dall’angoscia per un futuro incerto: e cresce la domanda di cittadinanza, di partecipazione politica: la voglia di una politica vera, non più lontana dagli ideali e dai reali bisogni e desideri dei cittadini; anche per questo c’è, paradossalmente, il rischio per molti di essere irretiti dai guru dell’antipolitica. Sempre più appaiono netti il concetto e la pratica della legalità come profonda istanza etica e soprattutto come spartiacque culturale; al di là delle divergenze di formazione e di opinioni, perfino oltre le disparità economiche e sociali, il nostro è un Paese diviso moralmente: una divisione profonda “per cultura”, su cui si giocherà il futuro degli italiani.
Articolo di una banalità impressionante, sveglia donne da voi si pretende una notizia in più un commento diverso, quale soluzione, quale percorso pensate di fare vostro?
A me non sembra affatto banale osservare che la vera divisione tra gli italiani, trasversale a ceti sociali, livelli di istruzione, età e genere, in politica come nella vita di tutti i giorni, oggi è costituita dall’osservanza (o no) di norme etiche cogenti, dalla presenza di quadri valoriali e modelli di comportamento opposti, riconducibile a una frattura culturale profonda nel nostro paese; banale è accomunare “le donne” in un’unica categoria, considerato che, a tutti i livelli, questa differenza attraversa anche le donne (non sto a fare esempi, anche questi sarebbero banali); se ti riferisci alle donne che scrivono su Mezzocielo, o a me in particolare, penso che in molte occasioni, come avrai notato se ci segui, abbiamo espresso opinioni e avanzato proposte specifiche, a cui ti rimando, senza contare la promozione e la partecipazione ad incontri, iniziative e manifestazioni e l’impegno diretto in politica di alcune; forse si vede meno, e non è a tutti noto, ciò che molte di noi realizzano nella vita di tutti i giorni e nei diversi ambiti di lavoro, praticando e sostenendo la legalità e la solidarietà.