Uomini e donne

26 ottobre 2012 di: Veronica Schillaci

Oggi, invece di un libro, vorrei “recensire” una puntata di Uomini e Donne.

Perché oggi, mentre ero al computer, mi ha preso alla sprovvista ed essendo troppo pigra per mollare il mio lavoro e cercare dappertutto il telecomando, l’ho ascoltato tutto, ma tutto tutto.

Prima di ogni cosa, ho notato che gridano, per qualsiasi cosa. E’ proprio il tono della voce che è alto e fastidioso.

E poi, ripetono tutti le medesime sciocchezze.

Sorvolando sul livello culturale generale dei partecipanti, sia trono (ovvero il protagonista della puntata, colui o colei che è corteggiato/a) che poltroncina (accanto al tronista, sono i consiglieri del corteggiato/a), che mi ha costretto a sentire congiuntivi e condizionali fondersi in un unico inesistente tempo verbale, sono proprio i concetti che mi hanno lasciata perplessa. Il vocabolo più usato è senza dubbio VALORE-VALORI. Lo mettono in tutto, tipo: “Io c’ho il valore del cane, della famiglia, della scodella della colazione, della lampada alogena”.

Poi ci sono i problemi familiari: tutti in lite, tutti abbandonati da piccoli, tutti con carenze d’affetto. E dicono cose del genere: “Io c’ho bisogno di un abbraccio perché forse è questo che mi ha mancato quando ero infanzia”.

Poi, tra un lento e un balletto da discoteca, cominciano le liti.

“Tu non mi guardi perché guardi lei, ma tanto è inutile che guardi a lei perché lei a te non ti guarda, anzi, sai che ti dico? Lei è fidanzata, lo sanno tutti su feisbuc e anche al paese suo in provincia di Pescara (per dire) lei si bacia con tutti per la strada.”. e scatta il processo con tanto di prove, foto, testimonianze. La ragazza col tacco 14 si scalda e, siccome è napoletana, comincia a maledire nel suo dialetto la ragazza con le extension, fin quando il palestrato tronista interviene, mandandole tutte e due a quel paese, oppure prendendo le parti di quella più gnocca.

Ho sentito uno di questi tronisti, forse il meno ignorante tra i presenti, dire ad una sua corteggiatrice: “ Vedo che non ti sei messa i tacchi…”.

Lei: “Beh, No. E’ pomeriggio”.

Lui: “Ma a me piacciono i tacchi, per un fatto di femminilità, anche se è pomeriggio”.

Io, dal canto mio, avrei risposto che la femminilità non è certo da ricercare in un paio di scarpe col tacco, che mi vesto come voglio e come mi sento meglio, che si può essere femminili con qualsiasi capo si indossi e anche che sono poco interessata, di solito, e anche che sono poco interessata di solito a chi, non solo nota questo genere di cose, ma lo fa notare anche a me.

Io.

Lei, invece, ha detto: “Se ti fa piacere, la prossima volta che mi porti in esterna me li metto”.

3 commenti su questo articolo:

  1. Gordon scrive:

    Beh, a giudicare da molti articoli letti qui, mi duole constatare che il gap qualitativo tra voi e loro non si avverte sempre. Posso linkare due-tre articoli del VOSTRO quotidiano a mio avviso uomini-e-donne-style?
    Ah, adoro la guerra tra poveri. Siete parte di un esperimento antropologico più grande di voi. Vi seguo sempre con affetto e popcorn nella mano sinistra da sgranocchiare avidamente. E, potranno piacervi o meno i miei commenti, ma sono il lettore più assiduo, accanito e “choosy” che avete.
    Continuate così, siete i miei preferiti.
    La prossima volta indosserò i tacchi.

    Io.

  2. Veronica scrive:

    A me piacciono i tuoi commenti Gordon. Linkami sti articoli alla uomini-e-donne-style

  3. Stefania Savoia scrive:

    Gentile Gordon, questo spazio che, a quanto sembra, ti avvince sempre di più, è uno spazio che Mezzocielo dedica alle giovani.Scrivono ragazze a partire dai 20-22 anni ed è per questo che esiste. Per questo gli argomenti che trattiamo sono vari così come gli stili di chi scrive.Non si tratta di giornaliste professioniste ma giovani donne che in questo spazio trovano la possibilità di pubblicare ciò che preferiscono.Non vorrei che questo ti suonasse come una giustificazione dato che ogni articolo sin ora pubblicato è stato voluto e scelto. Io coordino questo spazio ( anche se più vecchietta) e come avrai letto scrivo spesso.Lavoriamo insieme e nessun articolo viene censurato così come nessun commento.Sarai sempre il benvenuto e sebbene i tuoi commenti sarcastici in realtà non mi piacciano molto, non verrano mai cancellati.Certo, a mio parere, ciò che scrivi è poco costruttivo e soprattutto sempre poco attinente agli argomenti trattati dagli articoli, ma nessuno ti vieta di dare giudizi anche se non capisco quale sia lo scopo di queste tue frequenti arringhe.D’altronde essere online significa anche questo, significa avere la possibilità di confrontarsi con i lettori anche se, nel tuo caso, ciò che scrivi non sembra dare spazio alla discussione. Da ciò che leggo,infatti, sembra che l’unica cosa per te importante sia ergerti a giudice unico di ogni articolo che leggi. Potrei sbagliarmi ma la teoria del troll non mi sembra senza fondamento ma forse sei solo un lettore appassionato che ha trovato lo spazio in cui esprimersi.Cordialmente Stefania Savoia

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