voto segreto violato, un favore alla mafia

29 ottobre 2012 di: Ilaria Raffaele

In uno sketch famoso di Don Camillo e Peppone il prete, in piena campagna elettorale pro-Dc, diceva: “Nell’urna Dio ti vede, Stalin no”. In Sicilia il voto è controllato con ben altri mezzi rispetto a quelli del Signore: cellulari, smartphone, macchine fotografiche. Il voto segreto può essere violato in qualunque modo, e per qualunque fine. Anche quelli più inconfessabili.

Domenica chi si è recato negli istituti scolastici adibiti a seggio elettorale a Messina per esprimere la propria preferenza sui candidati a presidente della Regione e all’Assemblea, ha potuto introdurre nella cabine ciò che voleva: nessuna richiesta di lasciare né il cellulare, né la borsa fuori dall’urna. Eppure il divieto è esplicitamente previsto dal decreto legge n.49/2008 “Misure urgenti intese ad assicurare la segretezza della espressione del diritto di voto nelle consultazioni elettorali e referendarie”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 aprile dello stesso anno. Questo decreto è stato recepito anche dalla Regione Siciliana, che nella direttiva 6620/2012 impone di affiggere in tutte le sezioni elettorali il divieto di “introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini”. Per i trasgressori la pena è la reclusione da tre a sei mesi e l’ammenda da trecento a mille euro. Ma a Messina nessuno ha controllato, nonostante ci fossero all’interno delle scuole presìdi delle forze dell’ordine. All’uscita della scuola Paino a Gravitelli, solo per citare un esempio, un capannello di persone aspettava dopo avere espresso il proprio voto. È lecito pensare che attendessero la ricompensa per aver messo la croce sul candidato giusto — come usualmente accade davanti a quella stessa scuola a ogni tornata elettorale, quando sotto la luce del sole vengono consegnate banconote da 50€ a persone con un cellulare in mano? E perché proprio quel giorno nessuno ha verificato che non fossero introdotti apparecchi elettronici nelle urne, quando negli ultimi anni erano stati avviati controlli a campione anche a Messina? Misteri che l’esito delle elezioni non ha svelato, almeno a me.

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