con una pillola va giù la ribellione delle donne

27 novembre 2012 di: Rita Annaloro

A proposito del giorno dedicato a combattere la violenza sulle donne, vorrei ricordare un’orribile prassi che vede spesso alleati i mariti o i familiari di donne sull’orlo di una crisi di nervi, le case farmaceutiche e dottori oberati di lavoro. L’espressione “è esaurita”… per anni ha accompagnato scatti di ribellione di donne la cui vita si svolgeva fra una mansione domestica e l’altra, a volte costrette a tacere al marito dispotico ansie e segretucci dei figli, altre volte depresse da una routine che le vede annientate in qualsiasi dimensione diversa da quella di moglie, di figlia o di madre.

Anche negli spot pubblicitari il mitico mal di testa femminile è facilmente risolto con una pillola, e per i casi più gravi possiamo ricorrere ad una vasta gamma di anti depressivi, che presto ci metteranno in grado di sorridere di nuovo, sia sul posto di lavoro che a casa. Un tempo le “donnine allegre” erano quelle che ridevano per ottenere i favori degli uomini, oggi è quasi un dovere sociale: anche i personaggi di commedie interpretate da attrici come Meryl Streep, Goldie Hawn, Micaela Ramazzotti o Stefania Sandrelli mostrano un viso sorridente di fronte alle varie difficoltà della vita, oppure rivelano immediati segni di nevrosi curate con pasticche e altri rimedi farmaceutici come Margherita Buy. L’alternativa all’acquiescente sottomissione, volontaria o indotta, è quella della pazzia, che stigmatizza un comportamento socialmente inaccettabile, come gridare in pubblico o tirare degli oggetti addosso ad un compagno di classe o di vita che ci ha ferito.

Bisogna accettare, tacere e sorridere, oggi come cento anni fa, non importa se la tua vita è un inferno e non ce la fai più. Se stai male ti portano dal dottore, che ti da la medicina giusta, ti fa dormire, se hai l’insonnia oppure no, ti fa passare il mal di testa o l’eccessivo nervosismo: dopo un po’ però quella quantità di droga non basta più e bisogna aumentare la dose o ricorrere ad un farmaco più forte, che ti fa tremare le mani o annebbia la vista, e forse dopo anni distrugge i neuroni, ma non importa, perché intanto ti fa resistere alla fatica, alle delusioni, alle ansie, è facile da ottenere, perché qualsiasi dottore è ben contento di alleviare le sofferenze dei pazienti: la psichiatria ha fatto passi da gigante, lo sapete? Peccato che quello che ci si aspetta dalle donne sia sempre lo stesso.

1 commento su questo articolo:

  1. ornella papitto scrive:

    Dove sono finiti i luoghi della riflessione sulla condizione delle donne? Ci vogliono spazi fisici nei quali aprire agli spazi mentali. Solitudine: l’unica realtà.

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