contro la corruzione una giornata Ande

29 novembre 2012 di: Milena Gentile, Ande Palermo

Pioveva a dirotto quel giorno a Palermo, ma le socie Ande non hanno smesso un attimo di darsi il cambio nel banchetto di via Magliocco, e in tutte le città d’Italia, per una serrata campagna di sensibilizzazione, seguita a un partecipato consiglio nazionale che ha istituito il 15 novembre la Giornata Nazionale Ande contro la Corruzione. Per chi non lo sapesse è bene ricordare che l’acronimo sta per Associazione Nazionale Donne Elettrici, nata nel 1946 con l’obiettivo di preparare le donne a esercitare con coscienza e consapevolezza il loro appena riconosciuto diritto al voto. Oggi l’associazione, che si definisce politica e apartitica, raccoglie al suo interno donne di svariate appartenenze ma che portano avanti una visione laica e anti ideologica della società, attraverso confronti, dibattiti, proposte legislative, continuando la missione degli inizi di acquisire e far acquisire maggiore coscienza politica.

«Il nostro scopo – spiega la Presidente dell’Ande Palermo, l’avvocato Paola Catania – è coinvolgere l’elettorato che ha disertato le urne. Certamente la L. 190 è una buona risposta al dilagare della corruzione nel nostro Paese, ma la normativa va resa più efficace tenendo conto delle osservazioni del Csm che ha giudicato le pene troppo basse e ne ha messo in luce i pericolosi riflessi sui meccanismi di calcolo della prescrizione dei reati. Inoltre, auspichiamo che il Governo, nell’esercizio della delega contenuta nella legge, adotti al più presto le norme per l’incandidabilità dei condannati sin dalle prossime elezioni». L’Ande ritiene peraltro che sia venuto il momento di mettere mano a norme che ridisegnino la natura giuridica dei partiti (oggi assimilati alle associazioni non riconosciute), disciplinandone organi direttivi e bilanci secondo criteri aziendalistici e sottoponendoli al controllo della Corte dei Conti.

Certamente da non sottovalutare è l’inserimento di reati come il riciclaggio e il falso in bilancio, che sono i principali strumenti per la creazione di fondi neri che alimentano la criminalità organizzata e la corruzione. In un momento di grave debolezza di gran parte della classe politica, che si limita ad auto tutelarsi invece di reagire promuovendo essa stessa strumenti legislativi e codici etici che facciano radicale pulizia all’interno dei partiti, il malcontento diffuso trova voce in un’associazione femminile che intravede un grave pericolo nell’astensionismo e nel voto di protesta, ritenendo prioritario per la salvaguardia della nostra democrazia il recupero della credibilità della classe dirigente.

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