il mistero dei biglietti spariti, parte seconda
Comunicato del Comune diffuso su facebook dopo le proteste per i biglietti spariti:
- A seguito di un disguido tecnico, nella giornata di oggi è stata messa a disposizione del pubblico solo una parte dei biglietti per lo spettacolo “Ferite a morte” di Serena Dandini, che si svolgerà sabato sera al Teatro Biondo. Una parte dei biglietti, che sono stati stampati dalla produzione a Bologna, non sono infatti ancora arrivati in città e saranno distribuiti da venerdì pomeriggio, sempre presso il botteghino del Teatro.
Il Comune di Palermo, che ha apportato un contributo finanziario e logistico per lo svolgimento dello spettacolo, nell’ambito delle iniziative organizzate per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è stato inoltre incaricato di curare la distribuzione dei biglietti ai giornalisti.
L’Amministrazione non ha trattenuto per sé alcun biglietto, né per i componenti delle Giunta, né per i Consiglieri comunali, né per i propri dipendenti.
Una parte dei biglietti (circa 300) è stata destinata, in accordo fra la Produzione e l’Amministrazione comunale, alle associazioni e agli enti che fanno parte della rete territoriale anti-violenza, svolgendo interventi diretti a sostegno delle donne e di sensibilizzazione sul tema.
Lo spettacolo, una “Spoon river” delle donne uccise per mano di un marito, un fidanzato e un ex, scritta da Serena Dandini e messa in scena dal gotha delle attrici italiane (tutte a partecipazione gratuita), debutterà in anteprima a Palermo, portando alla ribalta nazionale la città, in primo piano nella lotta contro la violenza alle donne. Buon lavoro. -
I biglietti arrivati oggi 24 novembre alle 17,30 al teatro Biondo sono stati solo 100!! Le persone in attesa dei biglietti erano più di 200!! Ci hanno comunicato che non potranno più distribuirne altri
Vi racconto una storia. C’era una volta un Mercato conosciuto da tutti in città come “Fantamercato” . Era un mercato particolare perché oltre a vendere la frutta o la verdura ogni tanto venivano messe in scena, nella piazza centrale, delle performance di attori e saltimbanchi straordinari delle più disparate nazionalità…erano spettacoli talmente fuori dal comune da richiamare gente da tutta la città che faceva la fila per conquistarsi il biglietto e godersi quelle meraviglie. Passarono gli anni e la fama del mercato crebbe a tal punto che si decise di mettere in piedi una vera organizzazione per gestire l’afflusso della gente, vendere i biglietti e utilizzare poi il ricavato per pagare le compagnie che venivano ad esibirsi. Nel giro di non molti mesi chi prima vendeva la frutta era stato nominato direttore del teatro e il garzone addetto sino a poco tempo prima a scopare era diventato addetto alle pubbliche relazioni. Insomma un po’ di gente che prima lavorava al mercato e magari aveva anche la passione del teatro si ritrovava a sperimentarsi in un nuovo mestiere. Il tutto era entusiasmante sinché un bel giorno quello che era nato spontaneamente come un puro gusto per il bello e per lo spettacolo divenne qualcosa di diverso. Giorno dopo giorno i soldi ricavati dalla vendita dei biglietti non si sapeva che fine facessero, sebbene i responsabili continuavano a dire che erano stati utilizzati per coprire le spese. Ma il culmine di tutto si ebbe in occasione di uno spettacolo speciale per festeggiare i 10 anni dell’attività teatrale al mercato. Lo spettacolo sarebbe stato offerto gratuitamente al pubblico. Ad esso vi avevano preso parte attori e saltimbanchi di nota fama. Il teatro sebbene fosse dentro un mercato non poteva certo ospitare un numero infinito di persone ma circa 900. Si penso di dare alcuni biglietti alle “autorità” del mercato e ad una associazione che difendeva da sempre i diritti dei lavoratori del mercato. Il resto doveva essere distribuito ai comuni cittadini. Avvisati con un bando affisso alla bacheca del mercato i cittadini potevano ritirare l’invito in due giorni della settimana dalle 10.30 alle 12.30 presso la sede centrale del mercato.
Il giorno fissato successe qualcosa di imprevisto. Prima dell’apertura della vendita, vennero distribuiti alcuni biglietti al pubblico in fila e già dopo 30 minuti si venne a sapere che non erano più disponibili altri biglietti.
E’ vero che si trattava di un luogo speciale e di spettacoli straordinari ma nel paese di cui vi parlo non c’erano ancora i maghi o le streghe che con un incantesimo fanno sparire le cose o trasformano le persone in animali.
Qualcosa però di strano stava succedendo e necessitava di una risposta. Per non rovinare la bella immagine dello spettacolo qualcuno degli attori penso di mettere a disposizione dei biglietti di solito destinati alla compagnia e di chiedere all’associazione dei lavoratori qualche biglietto indietro per darlo ai comuni cittadini in un giorno fissato alle 17,30.
La cosa “magica” o il trucco se vogliamo fu che come nel gioco delle tra carte né non si sapeva e poteva contare…quanti posti al mercato, quanti biglietti? il numero era diventata una categoria evanescente…
Ma come avvenne la distribuzione dei biglietti?
Sembra che a partire dalle 14,30 del giorno fissato fosse stata stata compilata una lista dai cittadini presenti al mercato. Pare che, per passa parola avevano ricevuto comunicazione di questa anticipata apertura da conoscenti dell’associazione lavoratori del mercato.
La regola comunicata a voce dall’operatore del mercato addetto agli spettacoli era che a ciascuno toccassero due biglietti.
Alle 17 la lista conteneva 197 nominativi.
All’arrivo dei biglietti il bigliettaio del mercato comunicò che i biglietti erano solo 100 e una signora in attesa come tanti del biglietto iniziò a chiamare le persone della lista: ad alcuni cognomi della lista risposero due persone. Certo qualcosa di magico stava proprio succedendo. Dopo pochi minuti i biglietti si esaurirono. Il bigliettaio chiamò perfino la sicurezza del mercato per non essere più importunato dai cittadini che, rimasti probabilmente delusi, chiedevano una spiegazione.
Adesso non ricordo come finisce questa storia ma quelli che me l’hanno raccontata e che vivevano in quel paese rimpiangono quel tempo quando al mercato si potevano guardare spettacoli meravigliosi senza che i soldi e i biglietti sparissero. ma quello sembra sia un tempo lontano forse solo un sogno.
La storia narrata è frutto di pura fantasia. Il riferimento a fatti o persone è puramente casuale.