la forza delle parole
Ma come nasce un pensiero? Me lo sono chiesta più volte, non trovo risposta. Poi lievemente ripenso a una parola che magari non mi convince per niente. Sento che è costruita, che è falsa e insidiosa. Cerco, ma non riesco a trovarne le radici: “rottamazione”. Certamente mi può tornare utile il mio vocabolario, ma sicuro che non è lì che troverò l’inganno, la mistificazione. Poi un altro giorno si aggiunge un’altra parola, così, per caso. Si forma dalla rabbia che ho provato, anche se oramai è storia passata, quando un politico adulto ha addebitato un errore grave ad un giovane collaboratore che non ha letto la legge che ha impedito a Fava di candidarsi alla Regione Sicilia.
Scatta qualcosa: l’indignazione. E’ l’adulto Fava, che ha la responsabilità di avere scelto un collaboratore inesperto. Oppure di avergli addebitato l’errore. Ma tutto ciò non è ancora sufficiente per entrare in relazione con la parola di prima. Ancora un altro giorno. Una breve discussione sulla parola “rincoglionito”. Ma questa volta appartiene ad un giovane. Sì, proprio ad un giovane. Ecco che scatta la molla: questo termine è stato sempre usato per indicare i vecchi: la loro non modernità, la malattia vascolare, la chiusura mentale. Già. Ma un giovane non può essere “rincoglionito”. Ma a volte sì. Un vecchio, magari sì, ma non sempre. Ecco che la combinazione delle parole mette ordine nella mia mente. E la differenza è tra un “rincoglionito” giovane e un “rincoglionito” vecchio. Allora la questione si sposta dal termine più volte ripetuto, alla condizione naturale: o giovane o vecchio.
Ecco che salta la questione legata all’età. Non è più valida. E’ l’azione della generalizzazione che è insidiosa. E’ quella che ha compiuto il (quasi) giovane Renzi. Io non ci sto. Non mi faccio imbrogliare anche se mi sto incamminando serenamente verso la fase del “rincoglionimento” naturale.
Altro che “LA FORZA DELLE PAROLE”…questo articolo è “LA FORZA DEL RINCOGLIONIMENTO “… ma come si fa a scrivere queste KAzz….