le parole abusate

8 dicembre 2012 di: Rita Annaloro

L’aveva già detto Orwell che le parole dei politici, spesso abusate per significare il contrario di ciò che dovrebbero dire, come Democratico o Libero o Moderato, condizionano il nostro pensiero e le nostre scelte e da tempo l’aggettivo Nuovo viene contrapposto a Conservatore, assumendo il primo connotazione positiva, associata a speranza di cambiamento e rinnovata energia propulsiva, mentre il secondo termine viene usato per descrivere qualcosa di vecchio e inefficace. E’ così dunque che il prof. Monti si trova un’ottima arma in mano per gettare discredito sulla protesta degli insegnanti: sono conservatori perché non vogliono lavorare 2 ore in più a settimana, perché difendono i diritti della scuola pubblica, perché vogliono un aumento di salario e combattono la precarietà.

Ma se conservatore significa una persona che vuole conservare, forse gli insegnanti difendono un sistema educativo che dia a tutti le stesse opportunità. E in questo la scuola pubblica italiana è più nuova di una raffinata istruzione ottocentesca che preparava i giovani signori a fare il loro ingresso nella società, di cui i loro padri rappresentavano gli interessi. ….”Ma Monti è uomo d’onore “ e quindi ciò che dice deve essere vero, sarà quello che penseranno gli italiani, che poco sanno del finanziamento di cui godono le scuole private. Parleranno di lobby degli insegnanti, come dei tassisti o degli avvocati, contro cui Monti aveva perso la sua campagna di tagli, qualcuno dirà che gli insegnanti hanno sempre da lamentarsi, e intanto le cose vanno avanti, i diritti dei lavoratori puzzano di ruggine, come in qualche modo Luciana Litizzetto aveva commentato un intervento di Vendola sempre su “Che tempo che fa”, si ripristina quel liberismo pre- rivoluzione industriale che autorizzava lo schiavismo e la servitù, e tutto con la pace domestica della buona borghesia che prosperava serena, sicura che l’avvenire dei propri figli non sarebbe stato messo in pericolo da quelle sommosse di piazza.

Bei tempi, dirà qualche imprenditore con un figlio più o meno studioso che costa soldi mandare alla scuola privata, adesso ci sono i sindacati a dirti quello che puoi o non puoi fare in fabbrica anche se…. prima o poi la smetteranno, con le loro storie trite e ritrite dei diritti dei lavoratori e ci lasceranno in pace con le tasse per la sanità, l’educazione e la previdenza sociale. O no?

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