ritorna il tempo della Torre del Tempo
Parecchi mesi fa, sotto la precedente sindacatura, su mia richiesta un amico consigliere mi introdusse presso l’allora assessore alla Cultura perché potessi prospettargli una questione che mi stava a cuore. Avevo da poco visitato a Roma l’importante mostra “Gli irripetibili anni 60”, in cui figuravano i più significativi artisti del 900 attivi fra Roma e Milano e fra questi, manco a dirlo, il milanese Emilio Tadini noto ai palermitani per la monumentale istallazione da cui, nella notte del 31 dicembre del 1997, erano scoppiati nel cielo i fuochi pirotecnici del buon augurio. L’assessore Francesco Giambrone che l’aveva commissionata ce la presentò come Torre del Tempo, per via del grande quadrante d’orologio dipinto sul rosso della lamiera, ma in realtà Tadini l’aveva intestata alla Concordia in favore dei profughi da terre afflitte e lontane, di cui si era dato pena. La Torre fece bella mostra di sé in piazza Politeama per poco tempo, venne poi ricollocata ai Cantieri Culturali della Zisa allora in gran fermento di iniziative, dove fece da gran fondale al viale d’accesso e da dove, nell’anno di grazia 2005, inspiegabilmente scomparve. Nel 2011 si formò il movimento di opinione “I Cantieri che vogliamo” intorno al degrado e all’abbandono colpevole dell’area, si mobilitarono personalità come Emma Dante e Giambrone che da assessore era stato artefice dell’apertura, gruppi di artisti e intellettuali e cittadini giovani e motivati si riunirono per reclamare a gran voce il recupero dei manufatti, a cominciare dalla Torre del Tempo fatta a pezzi. Nel mio piccolo e per conto della Fondazione Salvare Paleremo, in udienza dall’assessore competente cercavo notizie di prima mano come a riscattarmi dalla vergogna provata, in veste di visitatrice della mostra romana, quando casualmente intervistata avevo dovuto dichiarare che l’opera del Maestro del 900, la città che la possedeva l’aveva letteralmente gettata alle ortiche.
Dall’assessore Cannella seppi, questo si, che se si fossero trovati i fondi l’opera sarebbe stata restaurata a cura dell’Accademia delle Belle Arti. Poi cadde il silenzio.
Adesso la Torre è veramente in restauro in un capannone dei Cantieri, a cura della Accademia che, detto per inciso, con la sua presenza ha rivitalizzato luoghi diversi da quelli presidiati dai benemeriti istituti Gramsci, Goethe e Francese, e dal Centro sperimentale di cinematografia. La supervisione è affidata al massimo esperto di Restauro professore Giuseppe Basile, docente alla Sapienza e presidente della associazione culturale Aisar (Archivio Internazionale Storia e Attualità Restauro per Cesare Brandi), e la direzione dei lavori al giovane professore dell’Accademia Giuseppe Traina.
Ecco la buona notizia che aspettavamo: la Torre del Tempo e della Concordia, del Maestro Emilio Tadini, riprenderà vita tornando ad augurare ai palermitani tempi migliori, coi botti della notte di Capodanno 2013.
(in copertina foto di Mike Palazzotto, altre foto della Torre sono mie o prese dal web)