DuemilaCredici

13 gennaio 2013 di: Laura Giambruno

Qualche simpatico palermitano ha ribattezzato il nuovo anno il DuemilaCredici.

Ci voglio credere stavolta! Ma non che gli eventi decidano per noi e che l’amore, la salute, il lavoro, la tanto agognata felicità – tutte le cose che solitamente si augurano – si prendano la briga di entrare finalmente a pieno nella nostra vita.

Voglio credere che possa essere io a farli entrare e a costruire gli eventi, come con i mattoncini del lego, uno ad uno, piano piano, doucement.

E voglio credere anche altre cose:

Voglio credere che ci possa essere una legge giusta che faccia pagare le tasse di più ai ricchi e se poi un Depardieu italiano dovesse emigrare in Svizzera, a un cm dalla linea che lo separa dall’Italia, voglio credere che nessun giornale ne scriva la notizia, perché la notizia di per sé fa di lui una vittima, come anche qualcun altro ex-presidente pretendeva di esserlo per i soldi dati alla moglie.

Voglio credere che nessuno parteciperà alla manifestazione di oggi a Parigi, per mela manifestazione più bizzarra mai sentita: quella per togliere libertà, quella per togliere diritti naturali, quella della chiesa e di altre associazioni cattoliche e religiose per dire NO al matrimonio gay.

Voglio credere che tra qualche anno riuscirò a tornare in Italia per lavorare e soprattutto che non me ne sia passata la voglia, come trovandomi in situazioni più oneste, è facile che sia.

Voglio credere che magicamente nella mia città si faccia un silenzio, ma non un silenzio di morte, un silenzio di passività, solo un normale rumore privato delle urla delle persone nell’inutile traffico, delle urla di litigi per eccessiva esasperazione.

Voglio credere che le persone, i miei concittadini in particolare, smettano di lamentarsi per la situazione in cui si vive e agiscano col sorriso ma agiscano. Perché credo nello spirito adorabile dei miei palermitani, nell’ironia per tutte le situazioni esasperanti, nel loro ridere di un nonnulla, perché quel nonnulla mi fa spuntare il sorriso e ridere di gusto anche da lontano.

Voglio credere che Palermo torni la città che è alla base: una piccola città piena di fermento culturale artistico, con delle risorse turistiche enormi tutte da utilizzare e con delle leggi da seguire, a cominciare dalle più “banali” leggi del comune vivere. E che questo sia fatto solo perché c’è volontà di farlo.

A tutto ciò che vi auguro, all’amore, alla salute, alla felicità, voglio crederci ma in questo modo.

Auguri per un Buon 2013, scusate, volevo dire: DuemilaCredici!

1 commento su questo articolo:

  1. Questo duemilacredici è molto divertente, ma come sempre umorismo e sorriso nascondono verità che sono come un pizzico ben dato, brava Laura

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