le due facce del sistema sanitario

22 gennaio 2013 di: Rita Annaloro

Vi ricordate quando si glorificava l’efficienza del sistema sanitario del Nord Italia e l’eccellenza delle sue strutture ospedaliere, oltre che dei vari specialisti, alcuni di origine meridionale, che solo emigrando avevano potuto realizzare le loro ambizioni professionali? Era quasi un tratto di distinzione per i vecchi siciliani, andare a farsi operare a Pavia o Milano, mentre studiare medicina a Padova o Bologna era un’ambizione coltivata dalla migliore gioventù greca e tedesca, oltre che africana o meridionale. Poi qualche dubbio sull’efficienza della sanità lombarda fu alimentato dalla condotta scandalosa dei Medici della Clinica Santa Rita di Milano, che avevano praticato costose operazioni invasive su pazienti sani o affetti da altre patologie, ma per anni il grosso degli scandali ha riguardato il Sud, con pazienti morti per diagnosi errate o ritardi nelle cure, medici sospettati di negligenza o corruzione, carenza di attrezzature idonee eccetera. Erano i primi effetti dei tagli al costo della spesa pubblica, e la grancassa nazionale tornava ad accusare il Mezzogiorno corrotto ed incapace, per giustificare un’iniqua distribuzione di risorse.

Nessuno si lamentava degli ospedali del Nord, i ritardi nelle visite specialistiche o esami sofisticati (Tac e simili) erano colpa delle troppe richieste di chi veniva a farsi curare dal Sud Italia, qualche diagnosi sbagliata o qualche medico che importava dal Brasile valvole cardiache difettose, passavano come casi sporadici. I buchi nei bilanci, però, continuavano anche qui, nonostante l’accorpamento dei call-center e la riduzione del personale para-medico, che ha spinto i più abbienti al massiccio ricorso a badanti dell’Est, ma su al Nord nessuno si lamenta, chi ha soldi si fa curare privatamente e chi non ce li ha fa a meno. E così bisogna convincere il medico di base, che riceve solo su appuntamento e che va via prima del tempo previsto se nessuno è riuscito a prenotarsi, a prescrivere anche una visita dall’ oculista, che vi dirà che il vostro difetto è dovuto a cause psico-somatiche, come le nevriti o i mal di pancia, se la visita prevede solo il pagamento del ticket. E le venti ore di mal di pancia di una partoriente, che pure aveva chiesto inutilmente di avere praticato l’epidurale, prima di essere sottoposta a parto cesareo? Forse era psico-somatico anche quello, trattandosi di una ragazza moldava: di loro, si sa, non c’è mai da fidarsi.

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