quant’è bella democrazia, che si fugge tuttavia…

31 gennaio 2013 di: Rita Annaloro

Noi Italiani siamo capaci di apprezzare solo le cose del passato: c’è chi rimpiange Mussolini, chi ancora non si arrende al declino di Berlusconi, chi vorrebbe vedere il ritorno delle purghe di Stalin, chi sogna i barbari celti che col sacro fuoco che scorre nelle loro nobili vene purificheranno il mondo dai loro peccati. Tutti auspicano un mondo perfetto, a immagine dei vincitori, quali che siano, perché evidentemente il concetto della faticosa pluralità democratica è passato di moda. Meglio parlare di rivoluzione civile, morale, giudiziaria, fra un po’ religiosa, già che ci siamo, col permesso di sua Santità. Poi i rivoluzionari sono giovani, nuovi, eroici e quindi soddisfano in pieno i bisogni narcisistici di qualche attempato Grand’Uomo alla soglia della pensione.

E poi è facile: basta prendere un megafono, urlare un po’ di schifezze che prima si dicevano al bar con gli amici, buttate giù come vengono, senza rifletterci neanche un minuto, come la trovata di Grillo secondo cui bisogna abolire i sindacati per far ripartire l’economia o che è ora di far fuori tutti i politici corrotti per creare uno stato civilmente morale (vedi Ingroia). Lo Stato dei giusti, quello voluto dei talebani che combattiamo in Afghanistan o nel Nord rappresentanti, Africa perché non è conforme ai principi democratici in cui crediamo. In cui crediamo o credevamo? Quanta democrazia decisionale ci aspettiamo da chi espelle dal partito i rompicoglioni o da chi si contrappone a tutto e tutti in nome di un ideale extra-terreno? Che tipo di riforme possono venire da simili Paladini, che si agitano goffamente, magari assecondando il disegno di qualche burattinaio sconosciuto? Quale Parlamento di gente comune potrebbe legiferare materie giuridicamente complesse che ci dovrebbero portar fuori dalla crisi? Sarebbe la vittoria dell’apparato ministeriale, dei faccendieri come Pazienza, o Carboni o Bisignani, di quelli che ti danno il consiglio giusto o che ci pensano loro.

Ma non possiamo pensarci noi, magari prima, e scegliere come nostri rappresentanti anche qualche persona competente, che discuta, ascolti e poi trovi un compromesso accettabile per i più ?

2 commenti su questo articolo:

  1. Militante ribelle scrive:

    Bello il concetto di extra-terreno, ma il problema sono i politicanti extra-terrestri che di democrazia non ne sanno niente. Ma dove hanno alloggiato fino adesso? Berlusca e camerati hanno trasformato un milione di posti di lavoro in più in un milione di posti in meno! Solo loro ci sono riusciti! Vedete come si gasa Berlusconi appena può sparare le più grosse fandonie d’Italia? Ringiovanisce a vista.
    In Sicilia c’è una parola bellissima che si potrebbe utilizzare alla grande e con appropriatezza. Perché non facciamo partire da questa terra, che più di tutte è stata buggerata dal grande “pallonaro”, la battaglia per dare un premio di riconoscimento al più grande “minchiataru” d’Italia?

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