dimissioni del Papa, sapremo mai le ragioni?

11 febbraio 2013 di: Sergio Masi

Un Papa che si dimette è una notizia sconvolgente. Innanzi tutto bisognerebbe conoscere le motivazioni. In passato qualche dimissione è avvenuta per motivi di salute, ma questa volta sembra che il motivo sia legato ad un “Peso insopportabile” per la funzione svolta. Questo sarebbe un evento rivoluzionario perché, dopo lo scandalo del segretario infedele che rubava i segreti del Vaticano, chissà quanti altri bocconi amari avrà dovuto ingoiare Benedetto XVI. Non ci scordiamo che questo Papa, a differenza dei papi precedenti, è un fine teologo e chissà se risulta insopportabile per lui dover constatare quanto sia lontana la Città del Vaticano, con tutti i suoi misteri irrisolti o perlomeno a noi sconosciuti, dal messaggio evangelico. Certe trasmissioni televisive (Chi l’ha visto) non mollano la presa sulla sparizione di Emanuela Orlandi, lo scandalo di Ancona (Elisa Claps), la pedofilia di certi preti. Insomma per un vero credente che, nel caso del Papa, ha il compito di “rappresentare Gesù in terra”, deve essere veramente “ insopportabile” reggere il peso di certe contraddizioni. Qualunque sarà la versione ufficiale sulle motivazioni delle dimissioni, noi siamo certi che saranno “motivazioni diplomatiche” dato che la diplomazia vaticana è maestra in questa materia.

14 commenti su questo articolo:

  1. Luisa scrive:

    sono d’accordo con il titolo, noi non lo sapremo ma,i usiamo l’esclamativo e non l’interrogativo e avremo il quadro preciso dei giorni futuri.

  2. silvia scrive:

    Sento sui media molte reazioni a caldo, tutte lecite. Ma credo esista un limite che non si può pretendere di oltrepassare ed è quello di un uomo chiamato a rispondere solo alla propria coscienza, e se credente al suo Dio. Qualunque siano i motivi, la decisione del Papa non è stata certo facile e forse molto sofferta. Per alcuni è una notizia inaspettata, per altri quasi la conferma di oscure trame, per altri ancora l’esempio dato da un uomo che si sente ormai troppo vecchio e stanco per portare avanti un ministero così impegnativo. Per tanti che rimangono incollati alla poltrona ce n’è uno che la lascia libera e se ne va!

    • sergio masi scrive:

      L’articolo che viene commentato l’ho scritto “a caldo” appena appresa la notizia. Seguendo giornali e televisioni i commenti e le spiegazioni sono innumerevoli. Ovviamente il Vaticano predilige la stanchezza e la malattia. Ma, come ieri sera ha detto bene Vito Mancuso ( nella trasmissione 8 e mezzo), Papa Ratzinger è stato il primo Papa nella Storia che ha affermato la conciliiabilità tra fede e ragione (come sostiene Mancuso e immodestamente il sottoscritto) nonchè il primo Papa che ha chiesto “perdono” per lo scandalo della Pedofilia. Vero è che Papa Giovanni Paolo II ha chiesto scusa per gli errori della Chiesa Cattolica, Inquisizione inclusa, ma ha chiesto scusa non perdono e la etimologia in questi casi è fondamentale perchè il perdono si chiede quando si è consapevoli di una azione dettata dal dolo o dalla colpa gravissima. Ora se a questo aggiungiamo che il Papa è stato spiato dal suo segretario particolare, se ne deduce che la Chiesa-Istituzione lo Stato Città del Vaticano cercava di difendere il proprio “carrierismo” e tutti gli altri gravi peccati in cui si sostanzia la debolezza dell’uomo : sesso e denaro. Non si può adorare Dio e Mammona, lo ha detto Gesù che sono inconciliabili. Ricordiamoci MarcinKus, ricordiamoci la morte misteriosa di Giovanni Paolo I che voleva donare i beni della Chiesa ai poveri e riformare lo IOR. La mia convzione è che Papa Ratzinger ha cercato di cambiare le cose ( ha detto apertamente “C’è molta sporcizia nella Chiesa”) e cioè abolire o comunque modificare radicalmente la Chiesa-Istituzione che funziona come uno Stato con i suoi politici più o meno corrotti e vistosi spiato e contrastato, si è dimesso con ciò compiendo un gesto di ammirevole coraggio e gettando finalmente una ” pietra di scandalo nella Chiesa-Vaticano.
      Sergio Masi

      • Ornella Papitto scrive:

        Oltre al fulmine su S. Pietro, che se la foto è vera, qualche brivido lo fa venire, questa mattina facevo notare ai miei colleghi, che ieri, era il giorno che ricorda la Madonna di Lourdes. E’ stata una scelta o una semplice coincidenza?

  3. Micol scrive:

    Sono di religione ebraica davanti a simili decisioni non resto così sconvolta ma voglio dare la mia versione dei fatti e se il papa tutte le brutture che noi vediamo nella cittadella del vaticano le avesse viste anche lui e se ne sia voluto andare per smarrimento?

  4. Clara scrive:

    Al di là della sorpresa per la decisione, circola a Roma una leggera variazione della famosa frase: “Morto un papa, se ne fa un altro” che sarebbe: “Dimessosi un papa, se ne fa un altro” . Grande e terribile indifferenza della vox populi!!!

  5. rossella caleca scrive:

    Devo confessare che per almeno un quarto d’ora ho continuato a ritenere la notizia inverosimile, uno scherzo ben congegnato. Per quanto ne so, l’ultimo “gran rifiuto” è accaduto nel XIII secolo con Celestino V, un santo eremita che non riuscì a sconfiggere fazioni e conflitti, e temibili avversari, che imperversavano a quel tempo nella sede apostolica. Non esiste nemmeno la parola per definire un ex-Papa. Una decisione talmente grave, da sovvertire regole e consuetudini cristallizzate da secoli, non può essere stata presa che a seguito di un conflitto gravissimo tra forze contrastanti, forse a seguito di eventi di portata dirompente, che Benedetto XVI non riesce, o non può, gestire. Non è detto che non lo sapremo.Forse non riusciranno a sopire tutto.

  6. ornella papitto scrive:

    E’ possibile mai ascoltare alcune autorità ecclesiastiche affermare: “Non si scende dalla croce!”? Il Papa ha svergognato tutti quelli che rimangono attaccati alla rendita di posizione, quelli con le gonne lunghe, per non far vedere a tutti la coda di cui sono provvisti.
    Perché i preti comuni possono andare in pensione e il Papa no?
    Ha fatto un’azione politicamente straordinaria e profondamente umana. Ha fatto scendere dal cielo Cristo, in mezzo a tutti, mentre gli alti prelati volevano mantenere lui, semplice uomo, inchiodato al Trono Pontificio.
    Bravo Papa. Sei stato padre.
    Hai mostrato a tutti la strada, anche ai politici italiani, quelli scadenti e scaduti da un bel pezzo.

  7. gemma scrive:

    penso alla solitudine di Papa Benedetto XVI, penso al difficile confronto che ha dovuto “reggere” con colui che lo ha preceduto: l’enorme figura di Giovanni Paolo II… penso che, suo malgrado, abbia dovuto dimostrare a se stesso e al mondo di essere all’altezza del pontificato….penso alla sua sapienza, alla sua cultura, al tempo che ha dedicato allo studio profondo dei testi sacri, al suo garbo, alla sua mitezza, alla sua passione per la musica, per i gatti….penso che non amasse twittare ma che preferisse fare l’amanuense come tutte le persone della sua generazione….
    conosco in modo superficiale la persona di cui sto parlando e sono convinta che ciascuno di noi ha la sua storia personale, è nella storia ed è protagonista della storia. Se poi si tratti di un personaggio degno di passare alla storia, non possiamo giudicarlo….adesso possiamo solo aggiungere il nostro commento perché la notizia delle sue dimissioni non ci ha lasciato indifferenti

  8. Annamaria, Z. scrive:

    Perchè non pensare che sia un atto di vigliaccheria, perché è un papa, per noi ancora intoccabile? ma per lui meno tanto è vero che si è dimesso da rappresentante di Cristo in terra! E Cristo che farà?

  9. gemma scrive:

    se non si fosse dimesso avremmo cominciato a borbottare dicendo che doveva farlo
    ha dato le dimissioni e diciamo che non avrebbe dovuto farlo
    la sua rinuncia formale dalla carica di Pontefice massimo tra qualche tempo sarebbe stata considerata un atto dovuto
    non ci piace che abbia anticipato ciò che a breve gli avremmo chiesto di fare
    quando impareremo a rispettare gli altri evitando giudizi e offese?
    quando diventeremo veramente liberi?
    quando impareremo a usare le parole come arma per comunicare e non per uccidere?
    vigliacco è chi manca di coraggio e di forza d’animo
    vigliacco è chi si impone con la prepotenza approfittando della debolezza altrui

  10. Silvana scrive:

    Ha ragione Gemma non è sinonimo di libertà etichettare un gesto così importante di portata internazionale che produce nei fedeli grande ripercussione come una vigliaccata, non è certo il giudizio malevolo ad essere libero anche nell’umiltà di non giudicare c’è molta libertà.

  11. silvia scrive:

    Sono d’accordo con Silvana e credo che, prima di ogni facile giudizio, questi siano giorni che obbligano tutti ad una profonda riflessione, credenti e non, per una decisione di portata storica e senz’altro dirompente. Vorrei rispondere a Sergio riguardo alle “scuse” generiche chieste da Giovanni Paolo II. Non potendo esser certa di quanto dici, per quanto sorpresa, sono andata a documentarmi e nell’Archivio storico del Corriere della Sera ho trovato questo articolo del 12 marzo 2000 di cui riporto uno stralcio:

    Giovanni Paolo II chiede sette volte perdono

    Il rito trasmesso in Mondovisione: 7 cardinali durante la messa reciteranno un’ invocazione per gli errori commessi nel corso dei secoli Giovanni Paolo II chiede sette volte perdono. Stamane a San Pietro una cerimonia storica: sarà l’ atto più importante del Pontificato.
    CITTA’ DEL VATICANO – Oggi in San Pietro Giovanni Paolo II, dopo aver chiesto sette volte perdono per le «colpe» storiche e attuali dei «figli della Chiesa», abbraccerà e bacerà il Crocifisso: sarà il gesto più originale del Grande Giubileo e forse l’ atto più importante di tutto l’ attuale Pontificato. Quella di oggi si chiama «giornata del perdono». Non tutti – nella Curia romana e tra i cardinali – hanno condiviso l’ intenzione del Papa di procedere a questo «mea culpa» epocale, riguardante duemila anni di storia, annunciata sei anni fa con la lettera apostolica «Tertio millennio adveniente» (Avvicinandosi il Terzo millennio). Ma toccherà proprio a sette cardinali capi-dicastero leggere, durante la messa papale di oggi, le sette «invocazioni» di perdono, a ognuna delle quali risponderà il Papa con altrettanti impegni – a nome della Chiesa – perché simili errori non vengano «mai più» compiuti.

  12. Angelo Carta scrive:

    Condivido in pieno i commenti di Silvia e di Silvana. Oggi, è cosi difficile trovare qualcuno che dica due cose: sono stato sconfitto, ho tentato ma altri mi hanno superato (vedi il duello tra Bersani ed il Sindaco di Firenze); non sono all’altezza, non ce la faccio (il Papa).In genere sono tutti bravissimi, se succede un fatto negativo la colpa è sempre di altri !
    Chi scrive non è più giovane e ritiene d’aver visto alcuni avvenimenti epocali: la seconda guerra mondiale con i bombardamenti e la persecuzione ebraica; la conquista della luna; la caduta del muro di Berlino, il passaggio da un millennio ad un altro ed oggi la dimissione del Pontefice.
    Credo, specie per i giovani, possa essere utile un momento di riflessione su questi avvenimenti e cercare di capire cosa può significare oggi dire: non sono all’altezza .

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