il buon senso non appartiene a mr B

27 febbraio 2013 di: Filippo Albamonte

Il recente arresto del presidente di Finmeccanica, Orsi, ha innestato un’inevitabile ridda di polemiche e, unito agli altri scandali, ha fatto parlare di “nuova tangentopoli” oltre che di “sistema Finmeccanica”. Sono anni che scrivo, mettendo in guardia del pericolo svendita delle uniche aziende di Stato che ancora permettono di definire l’Italia potenza industriale e unitamente a ciò, ho sempre descritto qual è il sistema con il quale solitamente si riesce ad ottenere questo risultato. Descriviamo questo metodo come fosse una ricetta culinaria.

Prendete una grande azienda Italiana tra le prime al mondo per fatturato, tecnologia, esposizione sul mercato e oggetto della brama di innumerevoli squali internazionali (vedi l’azienda francese Thales e tanti altri). Cominciate a fargli la radiografia ogni secondo, mettete tra gli organi dirigenziali persone di vostra fiducia ma completamente incapaci o corrotte. Fate sì che la gestione peggiori di anno in anno e soprattutto non intervenite per risolvere i problemi e, se tutto ciò non dovesse bastare e nonostante ciò l’azienda dovesse funzionare ugualmente, andate a scoprire l’acqua calda. Cos’è quest’acqua calda? Semplicemente, che tutte le multinazionali al mondo pagano le mazzette per garantirsi gli appalti. Dopo di che fate una cosa, cominciate a parlare ai cittadini che mai in condizioni normali avrebbero potuto tollerare una svendita del loro patrimonio pubblico (la chiamano privatizzazione) e dite loro: «cari cittadini, avete presente lo Stato? Sì, proprio quello Stato che vi ammazza con le tasse, che infarcisce di privilegi i suoi politici e toglie i diritti a voi poveracci, quello che spreca da tutte le parti e che fa delle ruberie e della mala gestione la sua ragion d’essere … Ecco, proprio quello Stato, sta portando in malora la tal azienda attraverso una incontestabile cattiva gestione. Accettate voi di venderla, cosi che con i soldi ricavati possiamo alleviare le vostre sofferenze e permettere che i privati belli, buoni ed efficienti possano tirarla su?

Ovviamente, ed è la storia recente a dircelo, la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica non esiterà neanche un istante a dire “ma si! Vendiamo questo carrozzone inutile e sprecone cosi possiamo riparare i buchi nelle strade sotto casa”. Un vecchio film già visto cosi come accadde per l’Iri, per la Cirio, per la Telecom etc etc. Di tutto ciò sembra non accorgersi nessuno, anzi peggio! Se n’è accorto Berlusconi, con il risultato che tutti gli uomini di buona volontà, conoscendo il personaggio, adesso pensano che visto che l’ha detto lui sicuramente è un ragionamento sbagliato. Invece no, nonostante l’abbia detto Berlusconi e nonostante lo faccia per attaccare come al solito la magistratura, c’è del vero. Dei nefasti risultati delle privatizzazioni in Italia e dei nuovi pretendenti stranieri all’ennesimo “sacco di Roma” parleremo un’altra volta, ma per il momento: dov’è la sinistra? Aiuto! Stanno smantellando il sistema produttivo italiano e privando lo Stato delle sue aziende strategiche (la prossima sarà l’Eni) confidando che l’opinione pubblica sfiancata dalla crisi ci caschi fino al collo. Come farebbe un politico, faccio un appello: con tutto il dovuto rispetto per la magistratura che ha il dovere di fare le inchieste, fate in modo, o voi cittadini, che la soluzione non sia la solita svendita a prezzi di realizzo, perché dopo la perdita della sovranità monetaria e di quella politica, senza neanche quei pochi gioielli di famiglia che ci rimangono, verremo abbandonati a noi stessi e buttati via come un calzino, peggio della Grecia.

2 commenti su questo articolo:

  1. lua scrive:

    ,,,,,ma “noi cittadini” come possiamo intervenire e, come dici tu, fare in modo che certe cose non si verifichino?
    Abbiamo imparato che dobbiamo vedere il marcio dietro tutte le “belle” cose he i politici ci propongono o fanno,( e già questo è un buon risultato!), ma poi ci sentiamo impotenti e scoraggiati. Il voto di protesta ci ha regalato per il momento solo l’ingovernabilità…possiamo solo sperare che nuovi occhi all’interno delle Istituzioni possano meglio vedere e in qualche modo intervenire, ma la strada è lunga..e intanto?

  2. Paolo.R.Russo scrive:

    Gentile Lua il problema non è nella strada lunga o breve ma se questa strada continui ad esserci o finisca dritta, dritta in una dittatura, il voto non doveva essere di protesta ma di consapevolezza.

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