quello che del Veneto non sappiamo

22 febbraio 2013 di: Rita Annaloro

Curioso che le notizie relative ai duemila Venetisti che hanno sfilato il 16 Febbraio a Venezia chiedendo un referendum per l’indipendenza non compaiano sulla stampa nazionale, così come non sono trapelate notizie sul ritrovamento di una bomba, pare residuo bellico della seconda Guerra Mondiale, rimossa dagli artificieri di Mestre che hanno evacuato 700 persone e bloccato la stazione dei treni per un paio d’ore.

In Veneto è sempre tutto tranquillo, pensano gli Italiani, che forse sorriderebbero se sapessero che un imprenditore Venetista ha sparato al direttore di una banca e si è dichiarato poi prigioniero politico. Faceva parte della “polisia veneta” su cui ora indaga la procura di Padova, convinta che l’uomo non abbia agito da solo. Forse i suoi amici non l’hanno davvero aiutato nella tragicomica impresa, ma pare nascondano armi e denaro riciclato. Meno male che le interviste registrate dalla stampa locale alla manifestazione indipendentista parlino di un movimento pacifico, anche se litigioso, visto che in breve tempo le sigle neo-leghiste si sono moltiplicate fino a superare la dozzina. Niente di nuovo d’altronde, se ripensiamo alle Baruffe Chiozzotte di Goldoni, solo che adesso forse c’è un po’ meno da ridere.

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