Serena Raffiotta, la sua tesi di laurea e un ricciolo azzurro

14 febbraio 2013 di: mezzocielo

L’osservazione acuta di una giovane archeologa ennese ha contribuito a far ritornare in Italia un’opera del 300 A.C. ! Nel fare la sua tesi di laurea del 2005, Serena Raffiotta  aveva dato particolare rilievo ad alcuni frammenti esposti nelle teche del Museo di Aidone: riccioli di terracotta, colorati di azzurro – alcuni dei tanti  frammenti abbandonati sul terreno dell’area archeologica di Morgantina, depredata  da tombaroli clandestini, e negli ultimi anni raccolti, ripuliti ed esposti nelle teche del piccolo-grande Museo di Aidone-Morgantina. .  La particolarità delle volute a spirale – sia pure di piccole dimensioni – ed il colore insolito fecero ipotizzare alla giovane ricercatrice che essi potessero appartenere a una qualche statua trafugata del santuario di Demetra. Li fotografò e commentò nella sua tesi di laurea. La fortuna ha voluto che un’altra archeologa siciliana, studiando al Getty Museum di Los Angeles  i reperti in terracotta esposti come “provenienti dall’Italia meridionale”,  individuasse una testa di Zeus con una folta barba dai riccioli azzurri, definito un capolavoro dell’arte greca ellenistica, e lo confrontasse con i reperti evidenziati nella tesi di laurea della sua collega. Come nelle favole, più o meno: con cautela e prudenza si ipotizzò, e poi si provò, che “il ricciolo azzurro” apparteneva proprio a quella barba…

Il direttore del Museo americano, Timothy Pott, dopo aver verificato che la testa del dio era stata acquisita da Paul Getty presso un collezionista privato che lo aveva a sua volta acquistato da un mediatore svizzero (secondo la consueta traiettoria delle opere d’arte trafugate in Italia)   ha comunicato che la testa di Zeus-Ade sarà restituita all’Italia (ove sarà completata del ricciolo mancante!!). Essa resterà in USA fino al gennaio 2014; ed in febbraio sarà riportata in Italia, prima esposta a Palermo e poi ricollocata nel Museo di Aidone, dove già è collocata la ormai famosa Venere di Morgantina.

1 commento su questo articolo:

  1. Sibilla scrive:

    Sembra veramente una favola: una tesi che ipotizza, ma non può dimostrare ed il destino che porta l’altra giovane siciliana a conoscere la tesi. E tutto torna in Sicilia.

    Bellissimo, speriamo che ricapiti

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