fatto il papa, rifare il papi

15 marzo 2013 di: Rosanna Pirajno

Habemus papam ma non il governo. Del nuovo papa Francesco I tutti i commentatori dicono bene, sostengono che riformerà la Chiesa all’insegna “della mitezza e del rigore” e il mondo intero ne beneficerà. Invece noi, inesorabilmente, habemus papi che impazza sui destini del paese, un papi-caimano idolatrato da milioni di elettori schierati in sua difesa, proprio come le bionde imbronciate deputate disposte a intrupparsi, con i colleghi pretoriani, sulle scalinate dei palazzi di giustizia ove dionescampi si osasse processare l’impunito per antonomasia della casta politica nostrana. Qui sorprende, non tanto che lui si ritenga oggetto di “accanimento giudiziario” per il solo fatto di essere indagato per svariati sgarri da galera, ma che nessuno dei suoi numerosi supporter venga sfiorato dal sospetto della colpevolezza, cioè dal fatto che le infrazioni ai dettati della legalità costituiscano di per sé reato perseguibile dall’ordine giudiziario il quale, come si sa, applica una legge -presumibilmente- “uguale per tutti”. La semplice postilla che la compravendita di deputati, tanto per dire di una delle accuse al momento sostenute dal degregorio-reoconfesso, contrasti con i fondamenti della democrazia e ne falsi gli andamenti non turba le coscienze della destra berlusconiana, che si rivolge persino al capo dello stato per ottenere il riconoscimento dello status di perseguitato da “magistrati stalinisti”, ancor peggio di “comunisti” e persino “nazisti”, di un leader a furor di popolo emendato da ogni colpa e responsabilità, pur se trascina mezzo parlamento nella farsa della improbabile nipotanza di una escort minorenne, o se vaneggia di “cene eleganti” affollate di mascherine alla “burlesque”.

Pur di salvargli le terga, questi campioni di legalità sono disposti a marciare compatti, da potere legislativo contro potere giudiziario, sventolando complotti e furori giustizialisti sotto il naso di una opinione pubblica frastornata e divisa, ondeggiante tra chi si appella al presidente della Repubblica per ripristinare il “diritto a protestare” e chi gli rimprovera comportamenti da cerchiobottista che legittimano il “legittimo impedimento” a lunga scadenza, una specie di salvacondotto perpetuo che preclude all’ex premier qualsiasi aula di tribunale e lo riporta in auge come se niente fosse, autorizzandolo ad aspirare per sé al “soglio” del Quirinale. Senza l’ombra di un rossore sulle guance (tirate) sue e delle fedelissime vestali. Ora il caimano è ricoverato per disturbi agli occhi (tirati) che gli impediscono, ahilui, di presentarsi in giudizio e guarda cosa gli doveva capitare a uno che di energia ne ha profuso a piene mani, nella attivissima campagna della rimonta elettorale, costretto a soccombere alla allergia da tribunale. A noi non resta che attendere che il papi puttaniere, corruttore, indiziato e perfino condannato ma prescritto per vari reati tra cui l’induzione alla prostituzione, in virtù del lavacro del legittimo impedimento si trasformi, per una opinione pubblica drogata da un ventennio di mala education politica e televisiva, in tombeur de femmes simpaticone e divertente barzellettiere, adattissimo a rappresentarci alla massima carica dello Stato.

2 commenti su questo articolo:

  1. silvia scrive:

    Mentre la Chiesa mi fa sperare in una nuova primavera spirituale ed i cardinali riuniti in conclave in meno di due giorni hanno saputo trovare il nuovo Pastore, superando divisioni e correnti opposte di potere, la politica purtroppo mi appare ancora bloccata dalle pastoie delle sue stesse contraddizioni. Le zone paludose costituiscono l’habitat ideale per il caimano, dove può sguazzare indisturbato alla ricerca di prede. Forse a questo stesso contesto naturale è dovuta anche la sopravvivenza e longevità del nostro esemplare italico. Un politica a tutto tondo impantanata, asfittica e melmosa…sabbie mobili in cui il Paese sta sprofondondando inesorabilmente e senza speranza. Ho l’impressione che se continua a vivere indisturbato è solo perchè mancano altre specie abbastanza forti ed agguerrite capaci di contrastarlo e contendergli il territorio fino ad allontanarlo in modo definitivo….vederne la causa solo nell’elettorato che gli ha rinnovato il consenso sarebbe negare un’altra amara e triste verità.

  2. Aldo Torre scrive:

    Io focalizzerei due cose una: i cardinali sono riusciti a superare fazioni e tradimenti ed hanno scelto chi in questo momento era il più adatto! Il popolo italiano ha votato per chi li aveva portato alla rovina, trovo il voto e le adunanze attorno a Berlusconi una delle cose più mortificante che poteva accaderci, non è neanche da paragonare al voto di Grillo perchè avevano tutti l’attenuante di non conoscerlo ma Il PAPI NAZIONALE!!!??? Cosa si può sperare, siamo sull’orlo del baratro, attenti ed auguri a tutti

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