la settimana santa di Gianna e Sara

30 marzo 2013 di: Clara Margani

Lunedì: Gianna passa dal macellaio e ordina l’abbacchio per il pranzo di Pasqua, Sara firma una petizione animalista contro la vivisezione, Gianna torna a casa in ritardo dal lavoro e prepara il pranzo al marito che l’aspetta impaziente, Sara dopo l’ufficio passa al mercato perché il suo compagno non può farlo.

Martedì: Gianna telefona a nome di tutta la famiglia per fare gli auguri di compleanno alla cugina di suo marito, Sara compra un regalo per l’anniversario di matrimonio dei suoi suoceri, Gianna partecipa in parrocchia a una riunione di catechesi pasquale e prega per tutti coloro che soffrono, Sara partecipa ad un seminario sulla violenza contro le donne.

Mercoledì: Gianna si ferma ad ammirare un bellissimo anello nella vetrina di un gioielliere del centro, Sara trova su una bancarella un foulard dai colori magnifici, Gianna porta un regalino alla maestra dei suoi figli, che andrà in pensione alla fine della scuola, Sara va protestare con i professori di sua figlia per i voti troppo bassi.

Giovedì: Gianna sfoglia un libro di ricette che le ha lasciato sua madre, Sara cerca una ricetta su internet, Gianna confessa alla sua migliore amica di aver tradito il marito col pensiero, Sara confessa al segretario della sua sezione di avere dei dubbi sull’operato del partito.

Venerdì: Gianna fa anche il lavoro della sua collega che le ha chiesto un favore, Sara suggerisce al suo capo la brillante soluzione di un problema, Gianna fa volontariato con i bambini rom, Sara assiste suo padre malato di alzheimer.

Sabato: Gianna riesce finalmente a finire un capitolo del libro che ha sul comodino da un mese, Sara riesce a leggere solo due articoli del quotidiano che ha comprato, Gianna trascina il marito e i figli al cinema, Sara organizza una serata in pizzeria con le amiche.

La mattina di Pasqua: Gianna e Sara si incontrano sul pianerottolo. “Come è andata la settimana?” chiede Gianna, “Come sempre”, risponde Sara. “Pure a me” dice Gianna. “Allora, Buona Pasqua!”, “Buona Pasqua anche a te!”.

4 commenti su questo articolo:

  1. Micol scrive:

    uno spaccato di vita normale che dà invece molta malinconia. Comunque auguri

  2. gemma scrive:

    Leggendo questo spaccato di vita normale mi sono riconosciuta talora in Gianna e talora in Sara
    o in nessuna delle due o in ciascuna delle due….Il concetto di “normalità” è davvero relativo!

  3. silvia scrive:

    In questi giorni sentivo che tutti indistintamente, incontrandosi per strada, si scambiavano auguri di buona Pasqua, come contagiati da una insolita gioia. Gianna e Sara fanno lo stesso…ma mi chiedo: auguri di cosa? auguri perchè? Ci sarà l’agnello su molte mense domani: di credenti e non. In molte case, di credenti e non, si scarteranno uova di cioccolato perchè così vuole la tradizione. Questa notte metteremo tutti le lancette dell’orologio un’ora avanti, credenti e non, ma nelle Chiese qualcuno celebrerà il mistero della Resurrezione ed alcuni bambini riceveranno il sacramento del Battesimo.

  4. Mariuccia scrive:

    L’articolo coglie la “normalità malinconica “, come dice Micol, della vita di tante donne anche se non di tutte e io mi sono riconosciuta talvolta nella vita dell’una talvolta in quella dell’altra, come è accaduto a Gemma. Ora che è passata Pasqua e sta passando Pasquetta non mi resta che farci gli auguri per tutti gli altri giorni dell’anno!

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