nasce Settenove
In occasione dell’8 marzo 2013, Giornata Internazionale della donna, preannunciamo la nascita di Settenove, una casa editrice indipendente che si occuperà di discriminazione e violenza di genere. Le prime uscite in libreria sono previste a Settembre 2013. Settenove affronterà il tema attraverso tutti i generi letterari: dal saggio al romanzo al libro per ragazzi. La casa editrice, con sede a Cagli (PU), si porrà in un’ottica di proposta e prevenzione alla violenza di genere con un’attenzione particolare alla narrativa per l’infanzia, raccogliendo il meglio della letteratura infantile europea di stampo non sessista e il meglio delle “buone pratiche” per il superamento del gender gap, adottate dai Paesi che hanno fatto delle pari opportunità un baluardo dello sviluppo culturale della propria nazione.
Perché nasce Settenove? Perché le battaglie civili hanno portato a una formale parità di diritti tra uomini e donne ma la legge da sola non basta, è necessario operare sul fronte degli ostacoli culturali – stereotipi e ruoli socialmente imposti – con un’azione comune di uomini e donne per una nuova ed efficace rivoluzione. Servono modelli positivi ed è fondamentale incoraggiarne la visibilità: collaborazione, rispetto e nuovi linguaggi. Soprattutto nei libri per ragazzi dove le immagini, gli elementi linguistici e concettuali contribuiscono a creare l’immaginario dei bambini e delle bambine, spesso secondo modelli di genere precisi e discriminatori.
Quando si parla di violenza domestica l’attenzione cade sempre sulla vittima e mai sul carnefice: come difendere le vittime, come dovrebbero comportarsi le vittime etc. come se l’aggressione fosse un fatto naturale e ineluttabile. Dovremmo chiederci, invece, il perché esista un carnefice e quali sono i meccanismi culturali e sociali che innescano la violenza. Ce lo chiede la convenzione Onu Cedaw del 1979 e, più di recente, la Convenzione Europea contro la violenza sulle donne (Convenzione di Istambul) ratificata dall’Italia l’11 dicembre 2012, che impone un lavoro congiunto di prevenzione alla violenza anche sul piano culturale, educativo e mediatico.
Perché il nome Settenove? Il nome Settenove è un diretto riferimento all’anno 1979. Un anno importante per le donne, nel quale le Nazioni unite hanno adottato la Cedaw, la Convenzione Onu sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti della donna, che costituisce ancora oggi il parametro di riferimento per la condizione femminile in tutti gli stati aderenti. Un anno che vide la prima donna in Italia, Nilde Jotti, salire alla terza carica dello Stato e nel quale la Rai ebbe l’audacia di mandare in onda il documentario “Processo per Stupro“, di Loredana Rotondo, ora sottoposto a vincolo giudiziario, che portò l’opinione pubblica a riflettere sulla duplice violenza subita dalla parte lesa: lo stupro e il processo alla moralità della vittima, e dalla quale scaturì una proposta di legge di iniziativa popolare per una nuova legge contro la violenza sessuale.
Informazioni e contatti: Monica Martinelli – info@settenove.it – http://settenove.wordpress.com/
Guardate che Tina Anselmi fu la prima donna ministro in Italia (sottosegretario al Ministero del Lavoro e poi Ministro della Sanità dal 1974 al 1985) ma non salì mai “alla terza carica dello stato”. Forse vi riferivate a NILDE JOTTI, che fu eletta Presidente della Camera dei deputati (assumendo, appunto, la terza carica dello stato) nel 1979, carica che mantenne fino al 1979.
Scusate l’errore (di battitura): Nilde Jotti resta Presidente della Camera dei deputati fino al 1992.
Gentile Simona, grazie della segnalazione, una confusione imperdonabile. Il riferimento era senz’altro a Nilde Iotti.