per la giornata mondiale della poesia
Sentiamo solo l’odioso strider delle chiavi
E i passi pesanti dei soldati.
Ci si alzava come a una messa mattutina,
Si andava per la capitale abbandonata,
La’ ci s’incontrava, piu’ inanimate dei morti,
Il sole piu’ in basso e piu’ nebbiosa la Neva,
Ma la speranza canta sempre di lontano.
La condanna… E subito sgorgano le lagrime,
Ormai divisa da tutti,
Come se con dolore la vita dal cuore le strappassero.
Come se con rozzezza la rovesciassero indietro,
Ma cammina… Barcolla… Sola…
Dove sono ora le amiche occasionali
Di questi due miei anni maledetti?
Che appare loro nella bufera siberiana,
Che balugina nel disco lunare?
A loro invio il mio saluto d’addio.
Tutti i giorni di Ingeborg Bachmann
La guerra non viene piu’ dichiarata,
ma proseguita. L’inaudito
e’ divenuto quotidiano. L’eroe
resta lontano dai combattimenti. Il debole
e’ trasferito nelle zone del fuoco.
La divisa di oggi e’ la pazienza,
medaglia la misera stella
della speranza, appuntata sul cuore.
Viene conferita
quando non accade piu’ nulla,
quando il fuoco tambureggiante ammutolisce,
quando il nemico e’ divenuto invisibile
e l’ombra d’eterno riarmo
ricopre il cielo.
per la diserzione dalle bandiere,
per il valore di fronte all’amico,
per il tradimento di segreti obbrobriosi
e l’inosservanza
di tutti gli ordini.
Poesie di grande impatto bellissime