per la giornata mondiale della poesia

21 marzo 2013 di: Anna Achmatova

Sentiamo solo l’odioso strider delle chiavi

E i passi pesanti dei soldati.

Ci si alzava come a una messa mattutina,

Si andava per la capitale abbandonata,

La’ ci s’incontrava, piu’ inanimate dei morti,

Il sole piu’ in basso e piu’ nebbiosa la Neva,

Ma la speranza canta sempre di lontano.

La condanna… E subito sgorgano le lagrime,

Ormai divisa da tutti,

Come se con dolore la vita dal cuore le strappassero.

Come se con rozzezza la rovesciassero indietro,

Ma cammina… Barcolla… Sola…

Dove sono ora le amiche occasionali

Di questi due miei anni maledetti?

Che appare loro nella bufera siberiana,

Che balugina nel disco lunare?

A loro invio il mio saluto d’addio.

Tutti i giorni di Ingeborg Bachmann

La guerra non viene piu’ dichiarata,

ma proseguita. L’inaudito

e’ divenuto quotidiano. L’eroe

resta lontano dai combattimenti. Il debole

e’ trasferito nelle zone del fuoco.

La divisa di oggi e’ la pazienza,

medaglia la misera stella

della speranza, appuntata sul cuore.

Viene conferita

quando non accade piu’ nulla,

quando il fuoco tambureggiante ammutolisce,

quando il nemico e’ divenuto invisibile

e l’ombra d’eterno riarmo

ricopre il cielo.

Viene conferita

per la diserzione dalle bandiere,

per il valore di fronte all’amico,

per il tradimento di segreti obbrobriosi

e l’inosservanza

di tutti gli ordini.

1 commento su questo articolo:

  1. Ines scrive:

    Poesie di grande impatto bellissime

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