emergenza sociale…

23 aprile 2013 di: Daria DAngelo

Dopo ogni suicidio causato dalla crisi economica del nostro Paese, viene riportata la solita omelia dei politici in ordine sparso. Il tenore, generalmente, è quello standard “Un dramma che lascia sgomenti e ammutoliti. Dobbiamo tutti convincerci che, fuori dai riflettori, c’è una vera e drammatica emergenza sociale. E’ su questa emergenza che deve assolutamente vedersi il primo segno di cambiamento”. Formule scontate che non si possono più sentire.

Il mondo virtuale si inasprisce sempre più, il blog risponde: “…spedirli a casa ed imputargli i danni con ergastolo e confisca di tutti i beni ancora rintracciabili” – “chi ha versato lacrime scenografiche in parlamento farebbe bene a ragionare su quello che ha fatto per il ‘bene’ del paese” – “siamo quasi tutti in cassa integrazione e le istituzioni fanno finta di niente. Ricordatevi che quando arriva la fame, se saltasse fuori un regime la paghereste cara… carissima ……”

Certo, se si pensa che a fronte di queste enormi tragedie che colpiscono l’Italia più debole e onesta, dobbiamo assistere allo spettacolo di Ruby che legge il “suo” proclama davanti al Tribunale e, andando in po’ indietro nel tempo, abbiamo dovuto assistere, impotenti, ai vari Fiorito, Lusi, Penati, ai consiglieri della regione Calabria che utilizzavano i fondi assegnati per tentare la fortuna con i gratta e vinci… E ancora, all’ex cassiere della Lega e ai fondi elargiti alla famiglia Bossi e tutto quel che ancora non è venuto fuori dalle varie indagini in corso… Non finirebbe la lista di tutto il marciume che uccide il nostro paese, da cui si generano i drammatici suicidi di imprenditori e lavoratori onesti, come quello di Civitanova. I veri responsabili, per buona parte, sono ancora tutti lì, a cercare il loro tornaconto nel fare “politica”.

Michele Ainis, costituzionalista, scrive nel suo libro “Privilegi” che: «una rete di privilegi e ingiustizie, in gran parte sommersa, copre l’intero Paese… non c’è sviluppo senza rilancio economico, e non c’è rilancio economico in un mercato prigioniero di mille corporazioni che vivono beatamente e pigramente delle proprie rendite di posizione che lo Stato foraggia con le nostre tasse, confezionando di volta in volta leggi su misura che ne garantiscono la legittimità e il benessere….per liberarci dalla dittatura degli interessi privati e diventare un Paese dinamico e competitivo non resta che la rivoluzione. Pacifica, ordinata; ma senza dispense né indulgenze, senza salvacondotti per i vecchi vassalli e valvassori».

Sono state forse ingiuste, ma comprensibili, le contestazioni rivolte alla Boldrini, quale rappresentante di questo Stato scellerato. Non oso immaginare quale accoglienza sarebbe stata riservata alla Fornero….e cerco di non pensare, come tanti in questo momento, a cosa andremo incontro senza una presa di coscienza “pacifica” e tempestive soluzioni.

1 commento su questo articolo:

  1. patrizia scrive:

    Cara Daria, hai dato una lettura attenta e puntuale della realtà che stiamo vivendo. Io non so se il nuovo governo che oggi ha prestato giuramento sarà in grado di dare una svolta. ne è prova l’attentato che si è consumato in contemporanea.
    Spero solo che le donne che compongono la compagine governativa possano restituire dignità e sensibilità al popolo italiano.

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