il nostro destino nelle mani di chi …

20 aprile 2013 di: Fortunata Pace

Ma Stefano Rodotà sta davvero comodo nella curiosa posizione in cui Grillo lo ha cacciato? Certo l’eventualità di divenire presidente della Repubblica è allettante. E ognuno dei candidati, stiamo notando increduli e amareggiati, non si sottrae né valuta preventivamente il rischio in tutta la sua estensione. Ma la dignità dell’uomo, specie di chi ha lunghe storie di incarichi e di bei ritorni economici alle spalle, dove comincia e dove finisce. Marini ci ha creduto, Prodi pure e fra Bersani e Renzi quasi uno a uno e palla al centro. Ma il centro è il paese, strapazzato da ogni parte mentre Grillo agita come una bandiera il suo specchio per le allodole che un giurista di larga fama, uno studioso attento, un militante più volte – ma forse non come e quanto avrebbe desiderato – gratificato da una sinistra ufficiale, tuttora gli permette. E i giovani eletti del Movimento che gli fa scudo, ormai pronti ai microfoni dicono e disdicono. Ci riferiamo alle ipotetiche praterie che possono aprirsi con Rodotà votato presidente col Pd, rispetto al governo da farsi insieme e a giro di ruota smentite da un opaco “distinguo” tra elezioni del Capo dello Stato e formazione del governo.

Quanta poca voglia ci viene di commentare le beghe politiche e i fallimenti, mentre l’economia sta in bilico e tanto dovrebbe farsi per una autentica ripresa, quanto vorremmo conoscere meglio quello cui Draghi accenna e come accanitamente continuiamo a sperare che la metà degli italiani non seguitino a stare in sofferenza, un altro terzo quasi, mentre la parte rimanente, esponenti politici soprattutto e gruppi a loro vicini, rimanga a marciare al sicuro tra corruzioni palesi di ogni tipo, dalle più alte alle più mortificanti.

Ci tocca invece e sempre Grillo, considerato da tutti costoro di largo mestiere, talora pregevole talora assai meno, come il santone del momento che però, davvero, sta arrivando dove vuole. Cioè a distruggere i partiti, adoperando i siluri più facili e operativi (vedi una ingenua e lacerata parte d’Italia che si sente rappresentata e persino protetta e addirittura speranzosa per le sue urla, i suoi anatemi e quantaltro e la denuncia; e vedi l’astuzia di sbandierare il professor Rodotà che non sappiamo quanto gli piacesse, solo qualche mese addietro, per agitare l’organigramma Pd), a minare la forza e il sistema di un Parlamento, che è garanzia democratica anche se come tale in questi ultimi anni non sempre abbiamo potuto apprezzarlo, a creare una grande confusione che copre e camuffa un futuro incerto e problematico, che non ci adoperiamo ad evitare come si dovrebbe.

Avremo un Presidente? Prima o poi, sì. Sarà di nostro gradimento? Non tutti lo sono stati e qualche paginetta da dimenticare, nel Quirinale, c’è. Non diciamo «che vinca il migliore». Non c’è partita, c’è una posta in gioco: la sopravvivenza. Per dire, si dice e si ripete ma chi ha avuto ed ha ancora tra le mani il nostro futuro, non riesce ad orientarsi.

9 commenti su questo articolo:

  1. Ornella Papitto scrive:

    Un’ora fa scrivevo su Twitter che non mi convinceva la posizione prona di Rodotà. È realmente del PD? Non immaginava le conseguenze della sua candidatura con il M5S? Non abbiamo proprio bisogno di questo individualismo frenato. Rodotà ha reso un pessimo servizio all’unico partito DEMOCRATICO. Il P.D. è stato distrutto da quelle stesse persone che avrebbero dovuto garantire la democrazia, così fragile in Italia! Provano vergogna? Hanno il coraggio di mostrarsi a viso aperto? Perché non si dichiarano? Sono molli e non hanno personalità alcuna. Sono furibonda.

  2. Antonio scrive:

    Leggo l’articolo della giornalista che si firma Fortunata Pace è mi viene da ridere insomma le colpe non sono di anni di scissione, di scollatura con la base del PD, di Bersani che parlava a piccole parabole, no la colpa è di Rodotà, uomo veramente “Laico” che la Papitto definisce _individualista frenato_. Siamo lontani ragionando così dalla ripresa della sinistra.

  3. Adele scrive:

    Forse non si è capita una cosa semplice, quanto cioé la parte cattolica del PD abbia influenzato la scelta del Presidente. E’ fin troppo chiaro che Rodotà, laico e inviso al Vaticano, sarebbe stato scomodo! Avrebbe creato un attrito che però avrebbe determinato quel cambiamento che tutti invochiamo. Come si può dare addosso a Rodotà quando è delle spaccature interne al PD che si deve parlare e fare un’analisi che parta da lontano senza trascurarare la fusione con la Margherita e con quella parte cattocattolica che sempre ha determinatole scelte “NON LAICHE” del nostro paese e del governo in ossequio alla chiesa. non ultima quella di aver scartato Rodotà. Lo stesso Barca si chiede il perché. Questo articolo è incomprensibile come lo è il commento della papitto “furibonda”. .. Quale cambiamento ora?

    • Ornella Papitto scrive:

      Sono furibonda perché i 101 sono un branco di collusi, decontestualizzati, destrutturati, deboli, reazionari, pavidi, ‘intesi’ vigliacchi, irresponsabili, inaffidabili, inconcludenti, inutili, pericolosi, invisibili, egoisti, incapaci. Che abbiano uno scatto di orgoglio e si dichiarino e escano dalla porta di servizio dell’unico Partito realmente Democratico.
      Credo che i 101 siano trasversali: attenti solo ai loro interessi personali.
      Rodotà non sapeva di che pasta i 101 erano fatti? Ha frequentato il P.D. o no? E che scelta ha fatto? Perché non ha detto “no grazie” ai grillini, come la Gabbanelli e Strada? Loro sarebbero stati meno seri di lui come Presidente della Repubblica? Non immaginava le conseguenze per il Partito Democratico? Da che parte sta? Del popolo italiano? No. DALLA SUA!

  4. rosamaria scrive:

    Nessuno intanto ha risposto alla domanda di Sel o di Grillo perchè no Rodotà? Azzardo io qualche risposta: forse perchè era un laico di tradizione laica, forse perchè non avrebbe mai salvato Berlusconi, forse perchè nessuno del PD si ritiene completamente laico, forse perché della laicità il Pd non sa che farsene perché deve seguire almeno in parte il Papa e in parte Berlusconi!

  5. Giovanni Giglio scrive:

    Perché non è stato eletto Rodotà? ma è semplice perché non avrebbe mai accettato l’inciucio con Berlusconi e avrebbe scontentato la parte laica del partito, ebbene ora evviva Berlusconi! E grazie a Napolitano ma non so perchè!

  6. Roberta scrive:

    papitto perché continui a prendertela con rodotà??? l’hai capito o no che il PD non c’era già? che rodotà non ha fatto spaccare un partito già spaccato perche ha dentro cattolici e laici. guelfi e ghibellini, rossi e neri? ma dove vivi ornella? non hai seguito le vicende del PD dal pessimo risultato elettorale? forse rodotà è responsabile anche del fatto che il PD ha perso le elezioni e la linea di bersani non è stata mai vincente e non ha convinto nessuno nemmeno all’interno del suo partito?

    • Ornella Papitto scrive:

      Per piacere…. Non sto cercando un capro espiatorio in Rodotà. Non era il momento di far implodere il P.D. Il sorriso di Berlusconi e la felicità di tutti loro è più eloquente di tutto. La carica dei 101 ha fatto il loro gioco. O non è cosi?

  7. Fabrizio scrive:

    “Napolitano pochi giorni fà aveva detto che non voleva restare al
    Colle che
    non avrebbe accettato una rielezione.Sabato dopo il pressing del trio Bersani
    Berlusconi Monti ha accettato il mandato presidenziale,evviva la
    coerenza.Re Giorgio non è il mio presidente ma il garante dell’inciucio
    tra
    il Pd e il Pdl per salvare Berlusconi dai suoi guai giudiziari.Secondo me
    l’elezione di Napolitano era già decisa da tempo,ed è avvenuta dopo
    qualche
    giorno che la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dei legali di
    Ciancimino che legittimamente volevano ascoltare le telefonate intercorse
    tra Mancino e Napolitano (Trattativa Stato-Mafia).Lunedì 22 aprile 2013 due
    giorni dopo la riconferma di Napolitano i nastri contenenti le telefonate
    saranno distrutti e noi non sapremo mai cosa si sono detti Mancino e
    Napolitano.Questa è la democrazia italiana.
    Napolitano non rappresenterà il popolo italiano ma la casta parlamentare
    che lo ha eletto.
    Fabrizio Savagnone”

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