mostra multimediale di architettura allo Steri
Si è aperta allo Steri, per restarvi fino al 18 di aprile, la Mostra multimediale “La Sicilia dei viceré nell’età degli Asburgo (1516-1700)”, sottotitolo “La difesa dell’isola, le città capitali, la celebrazione della monarchia”.
La mostra, dedicata all’architettura dei viceré del Regno di Sicilia nel Siglo de Oro dominato dagli Asburgo di Spagna, e in cui la Sicilia divenne parte di un impero dalla portata planetaria, è stata curata dal gruppo di ricerca della sezione SfeRa del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo, coordinato dal prof. Stefano Piazza. Grazie alla stretta collaborazione dei docenti di Storia dell’Architettura e di Rappresentazione, con il valido supporto di dottori e dottorandi di ricerca delle stesse discipline, la mostra, pur avvalendosi di supporti espositivi tradizionali (riproduzioni iconografiche e testi esplicativi) è incentrata sulle elaborazioni digitali e multimediali orientate su due finalità prioritarie:
1- La fruizione visiva (tramite proiezioni su schermo) di libri rari, con la possibilità, da parte del visitatore, di sfogliarli virtualmente, superando così la tradizionale esposizione dei volumi dentro le bacheche;
2- la ricostruzione virtuale di architetture scomparse, fortemente compromesse o di difficile fruizione. In questo ambito i risultati più significativi sono stati raggiunti nella ricostruzione del Castello a Mare di Palermo, che sarà possibile osservare in 3D, e di una passeggiata “virtuale” lungo la Palazzata di Messina, colossale opera architettonica realizzata sul fronte a mare della città dello Stretto e andata totalmente distrutta in seguito al terremoto del 1908. Altre elaborazioni digitali sono dedicate al Palazzo Reale e alla Strada Colonna di Palermo e al Palazzo Reale di Messina, anch’esso andato totalmente perduto.
Attraverso un breve percorso multimediale, nato dalla collaborazione di docenti di Storia dell’Architettura e di Rappresentazione, sono state delineate cinque tracce tematiche:
La difesa dell’Isola, intesa come estremo baluardo dell’impero a protezione delle rotte mediterranee della Cristianità minacciate dall’Islam;
La “renovatio “ delle città capitali, in cui si misurò l’antagonismo tra Palermo e Messina, per il primato nel ruolo di capitale del Regno, e il complesso rapporto tra la politica vicereale e le autorità municipali;
Le residenze vicereali, luoghi del potere e della vita di corte, ma anche simboli delle radici storiche della corona di Sicilia e immagine della nuova dinastia.
La celebrazione della monarchia, manifestata sia con l’alternarsi delle “solennità lugubri e liete” che scandivano la vita dei sudditi, sia con l’azione di propaganda costruita attraverso la produzione artistica e culturale.
Le biografie dei viceré, attraverso le quali la macrostoria degli eventi si connette con la microstoria degli uomini che ne presero parte.
Per quanti si trovino a Palermo, vadano a visitarla perché merita.
E’ una delle poche mostre che abbiamo visto che è costata poco ma vale molto, a parte che se ne è occupato un gruppo di grande approfondimento culturale, per non parlare di Piazza che è uno dei più affascinante e colto dell’ateneo.
Bella sotto tutti gli aspetti! ottima la scelta di tracciare quei cinque percorsi tematici con l’ausilio di tecniche digitali, multimediali. Grande accoglienza, né è valsa la pena andare a visitarla. Bravissimi i curatori scientifici afferenti il gruppo SfeRa, in particolare Maurizio Vesco. http://www.youtube.com/watch?v=AwGjaZQJwRM&feature=player_embedded