cittadinanza di libere persone ad Acireale, profondo sud civile

29 maggio 2013 di: Rosanna Pirajno

Ho vissuto una esperienza di straordinaria empatia, qualche giorno fa, in una bella cittadina di provincia carica di storia e di superba architettura. Invitata ad Acireale (Ct) da Liberacittadinanza, associazione di persone della sana borghesia operosa che non si compiace della decadenza della sinistra ma la sostiene con azioni propositive, mi sono trovata in veste di fondatrice-direttrice di Mezzocielo a presiedere la premiazione di tre sindache-coraggio nella quarta “Giornata della coerenza civile”, in una sala gremita di persone attente e interessate alle parole che fiorivano da un incontro davvero speciale. Speciale per le persone incontrate nell’occasione, dai padroni di casa – il presidente di Liberacittadinanza Vincenzo Dato e i soci fondatori Saro Patanè, Citto Leotta, Salvo Pernice tra coloro che mi hanno accolta con non comune sollecitudine – alle ospiti d’onore – Maria Teresa Collica sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), Elisabetta Tripodi sindaco di Rosarno (Cz), Maria Carmela Lanzetta sindaco di Monasterace (Locride) – premiate per la “coerenza civile” che le distingue nel difficile compito di governare realtà complesse e rischiose, dove «le condizioni sociali ed economiche sono implicitamente ed esplicitamente condizionate dalla criminalità organizzata» che quindi osa attentare alla stessa incolumità fisica, costringendo le due sindache calabresi ad una vita blindata, perennemente sotto scorta.

Delle tre signore colpisce il mix di elementi che le accomuna rendendole simpatiche e “amichevoli” al primo scambio di domande e risposte: laureate, colte, competenti, serie e sorridenti, si rivelano impegnate a difendere, oltre la legalità che è pane quotidiano, quei valori grandemente invisi alle mafie e perciò portatori di intimidazioni, minacce, atti vandalici contro le persone e contro il patrimonio, specie il loro privato. Rispondono ai miei quesiti sulle modalità di conciliare vita familiare con impegni pubblici senza troppe perifrasi: a fatica e a prezzo di rinunce, ovvio, il sostegno parentale supplendo alla carenza di servizi tipica del meridione e acuitasi con la crisi. E la solidarietà femminile? L’hanno sperimentata in fase elettorale e la ritrovano, seppure in leggero calo, nelle giunte comunali che hanno costruito con una percentuale di presenze femminili accettabile – non ottima, poiché la “politica diretta” delle donne è collegata alla rete di “assistenza alla persona” che le affranchi dai molteplici compiti assunti – e comunque disponibili a condividere gli “azzardi” della prima cittadina. Azzardi che constano, manco a dirlo, nelle pratiche di “cura” attivate per cose e persone meno protette e più bisognose: bambini, anziani, giovani, donne in difficoltà, immigrati, ambiente, territorio, formazione, assistenza, cultura. Ce n’è abbastanza per suscitare reazioni più che violente da parte di chi ha altre frequentazioni e interessi, e non sente ragioni che incidano sull’affermazione del “bene comune” come sta a cuore a tutte e tre.

Ma è proprio per questo che il direttivo di Liberacittadinanza ha scelto di premiarle, anzi proprio di coccolarle come si fa con persone che mediano l’apparente fragilità, – per consuetudine attribuita al genere femminile – con la forza di volontà e la determinazione di superare difficoltà e fatiche che sono proprie, quando lo sono, della sfera femminile, dell’essere donna domina magistra che si mette in testa di governare la cosa pubblica seguendo precetti persino etici, in questi tempi di magra. Perciò le minacce, che certo le spaventano, non le distolgono da quell’impegno civile che ritengono, come del resto sosteneva Pericle in tempi lontanissimi, obbligo del cittadino attivo e responsabile. Il manifesto elaborato per l’occasione recita infatti: “la città è mia, ma … ci vorrebbe una donna” per mettere in campo “la fatica di ricostruire la partecipazione, la tenacia dell’amore civico, il coraggio di affrontare le mafie”. E hanno visto giusto, queste speciali persone di Liberacittadinanza, nel far sentire il calore della solidarietà umana e civile a Maria Teresa, Maria Carmela ed Elisabetta, saldamente al loro posto nonostante tutto.

Andate su: <http://youtu.be/vSeaqg44AHo> per vedere il bel video realizzato per l’occasione, non ve lo perdete!

(foto mie e di Michele Alì: foto di gruppo, Enzo Dato, Dato premia M.Carmela Lanzetta, Elisabetta Tripodi, M.Teresa Collica, Citto Leotta, Saro Patanè, con due sindache ad Acitrezza)

4 commenti su questo articolo:

  1. ROSARIO scrive:

    Ha voluto rappresentare il riconoscimento che certe “virtù” una volte tutte assegnate d’”ufficio” al mondo maschile
    (coraggio, passione civile, decisionismo efficace etc…) a nostro parere sono assai meglio incarnate da un universo femminile che negli ultimi decenni dà continua prova di primazia morale e intellettuale. Abbiamo voluto sfatare con il riconoscimento alle tre Donne sindaco di paesi tra i pù rappresentativi delle mafie pù feroci e inquinanti, il luogo comune che si è o donna-mamma-moglie-amante oppure si “tradisce” lo specifico che la natura e la società ha loro assegnato..
    Il riconoscimento consegnato a tre donne peraltro cos’ brillanti, così “femminili”, così intellettualmente leggere ed al contempo profonde e razionali, vuole consegnare alla “politica” il messaggio che abbiamo riservato alla fine del nostro video: ci può essere un’Etica giusta ed Efficace, capace di ricostruire su basi di solidità sociale e di recupero delle regole e del territorio una comunità quasi irremediabilmente lacerata, affidandola allo “specifico” femminile. Siamo convinti che “ci vuole una Donna”, per uscire definitivamente fuori dalla vacuità, dalla futilità, oltreche dalla complice commistione tra pubblico e privato, tra mafia e politica.
    Di Rosanna, poi, che dire? Così ce l’aspettavamo e così si è mostrata, pienamente rappresentativa di quella figura di Donna che abbiamo inteso esaltare.

  2. Rosanna Pirajno scrive:

    … e non ho parlato del bel video che ha introdotto l’argomento, con l’essenza femminile simboleggiata dal “tessere trame” di alcune signore intente alla nobilissima – e quasi perduta – arte del telaio, anche di questo volevo ringraziarvi e mi dispiace che non riesco a caricare il dvd sul sito, merita che i nostri lettori lo conoscano!!!
    comunque ci proverò … se qualcuno mi guida!

  3. rosario scrive:

    questo è l’url del video da riportare sul sito
    http://youtu.be/vSeaqg44AHo

    e questo il codice da incorporare

    cari saluti

  4. ROSARIO scrive:

    codice da incorporare:

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