correre, sempre di corsa per andare dove

22 maggio 2013 di: Daria DAngelo

Tecnologia digitale, e-mail, cellulari e i-pod trasformano ogni giorno di più la nostra vita. Navigare rapidamente su internet, scorrendo velocemente le pagine nel tentativo di arrivare il più presto possibile al punto che ci interessa, rende “superata” la lettura di testi stampati. Le risposte devono essere istantanee e devono immediatamente essere gratificate (anche da un “mi piace” ). Si corre. Troppo. Oggi, tutto deve funzionare velocemente, e in modo efficiente con un clic. Quando ciò non accade, monta la rabbia, l’insofferenza, l’irritabilità. Fare le cose con calma, assaporandone l’essenza, e cogliendone il significato è vintage.

Correre per non pensare, giocare con i tablet a tutte le età e stare ore a chattare con fantomatici “amici” su facebook. Tutto virtuale. Una faccina per dire sorrido, una per “ti mando un bacio” e quattro cuori: rosso, verde, giallo e uno spezzato per dirti quanto ti amo. “Amore”, parola che non si riusciva a pronunziare, e ora non si riesce a fermarne l’inflazione. Lente e quasi obsolete anche le e-mail. Chi invia il messaggio non ha tutto questo tempo per aspettare le risposte, e poi, quando si scrive bisogna dare un inizio e una fine, qualche formula di cortesia e di saluto. Una perdita di tempo. Meglio i messaggi istantanei, (cmq, xchè, tvb), strafalcioni perdonati per la premura e se va al destinatario sbagliato pazienza, non ho tempo per prendere gli occhiali. Non ho tempo anche perché mentre lo scrivo sto guidando, e intanto ho rallentato e qualcuno dietro sta suonando perché deve passare, ha premura (…)? Che superi online pokies games pure, infrangiamo tutti e due il codice della strada, pazienza (…in questo caso, ce ne vuole un po’).

Parlare, mangiare, guidare, fare acquisti, salutare un amico, si fa tutto allo stesso tempo, chi non ci riesce è “antiquato” esempio dell’ozio malsano e dell’arretratezza tecnologica. Nella comunicazione, chi non ha sufficientemente pazienza per sostenere una conversazione sensata, tende a parlare senza pensare ed è anche infastidito quando parlano gli altri. Non ha pazienza per aspettare che arrivino al dunque, mette le parole in bocca al suo interlocutore per fargli finire la frase o tentare di velocizzare la conversazione. Recenti studi hanno messo l’impazienza in relazione con un alto livello di indebitamento. Nonostante il badget limitato si vuole una casa con tutti i comfort, senza aspettare, tutto: casa, mobili, un auto, anche due insieme. Alcuni studiosi ritengono che alla radice della recente crisi economica ci sia l’impazienza: “Le condizioni del mercato attuale sono la conseguenza di un mix di eccessiva impazienza e avidità sproporzionata. L’incapacità di pazientare è il motivo per cui migliaia di persone hanno acquistato beni immobili dal valore troppo alto rispetto alle loro possibilità. Per questo hanno richiesto in fretta mutui enormi, pur sapendo che sarebbe stato difficile restituire tutto quel denaro, in alcuni casi impossibile”. L’era dell’impazienza è già avviata.

Molto di quello che ho scritto è risaputo e ovvio. Lo so e ci sono dentro, ma quando sono “costretta” a fermarmi un attimo per guardare la vita che corre, ho paura di sentirmi superata da questo mondo che diventa sempre più grande e sempre più vuoto.

1 commento su questo articolo:

  1. francesca scrive:

    L’ultima frase mi ha molto colpita perchè anch’io ho la sensazione di correre correre ma in un mondo sempre più pieno e non vuoto come dici tu. Prendiamo noi l’iniziativa e rallentiamo il passo.

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