di colore

17 maggio 2013 di: Clara Margani

Ci è capitato spesso di ascoltare l’espressione “di colore” con il solito significato dispregiativo e riduttivo, in questo periodo più che in altri. Sicuramente ha contribuito a questa situazione la presenza nel governo italiano di una ministra di origini congolesi. E’ un’ulteriore dimostrazione di come l’ignoranza, in questo caso scientifica, la faccia da padrona nell’opinione pubblica e nel sentire comune, fomentata dai pregiudizi costituzionali di una certa parte ideologica.

Sembra necessario a questo punto fornire qualche chiarimento. Isaac Newton dimostrò, nel 1672, che la luce, che vediamo bianca, è in realtà composta dai sette colori dello spettro solare. Nel suo esperimento Newton fece passare un raggio di luce attraverso un prisma di cristallo. Il raggio si scompose così nei sette colori dello spettro, dimostrando che il bianco è la somma di quei colori. Deriva quindi da questa osservazione che l’oggetto che riflette tutte le onde luminose appare bianco e che l’oggetto che assorbe tutte le onde, senza restituirle ai nostri occhi, viene percepito nero. Il bianco dunque corrisponde alla somma di tutti i colori respinti e il nero invece rappresenta l’assenza degli stessi.

I cosiddetti bianchi in virtù di ciò risulterebbero essere di colore, mentre i cosiddetti neri testimonierebbero dell’assenza assoluta di colore. Una miopia culturale e politica invece vuole convincerci a vedere il “colore” laddove non c’è, dimentica che facciamo parte di un universo multicolore ed egalitario, alla faccia dei colori primari e di quelli secondari, e tenta soprattutto di spegnere il nostro desiderio di luce, di chiarezza e di democrazia.

4 commenti su questo articolo:

  1. gemma scrive:

    Io, uomo nero, quando sono nato ero Nero
    Tu, uomo bianco, quando sei nato, eri Rosa
    Io, ora che sono cresciuto, sono sempre Nero
    Tu , ora che sei cresciuto sei Bianco
    Io, quando prendo il sole sono Nero
    Tu, quando prendi il sole sei Rosso
    Io, quando ho freddo sono Nero
    Tu, quando hai freddo sei Blu
    Io, quando sarò morto sarò Nero
    Tu quando sarai morto sarai Grigio

    E tu mi chiami uomo di colore!!!

    • Clara scrive:

      Grazie, Gemma, per aver citato questa bellissima poesia del grande poeta e uomo politico senegalese Léopold Sédar Senghor

  2. ines scrive:

    C’on l’apparenza di un piccolo articolo senza importanza ti trovi a leggere un piccolo articolo di grande importanza!

  3. Ornella Papitto scrive:

    Noi ci definiamo bianchi perché europei: dal bianco latte del nord al marrone del sud. Gialli perché asiatici: dal bianco latte dei giapponesi al’ocra dei mongoli. Neri perché africani: dal bianco dei libanesi, al nero dei centroafricani. Pellerossa, ecc. Ecc. Troppo attenti alle sfumature della pelle e non a quelle del pensiero. Eccessiva grossolanità!

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