il silenzio e i fischi allo stadio
Il Divo Giulio è morto. Si sono ascoltati i giudizi più disparati, fra i tanti episodi che sono tornati alla memoria i più significativi e dunque che vale la pena mettere bene in luce sono due. Il primo: il figlio di Giorgio Ambrosoli è uscito da “signore” alla commemorazione fatta a Milano ed è stato criticato ovviamene da esponenti del centrodestra. Ricordando il commento di Andreotti “se l’è cercata” riferito all’assassinio di un servitore dello Stato preposto alla liquidazione della Banca di Roberto Calvi, riciclatore dei soldi della mafia in combutta anche con la Banca Vaticana, si può solo commentare che quella frase definisce perfettamente il “personaggio” Andreotti che non disdegnava i voti procuratigli da tipi Italiano, ha sentenziato che i rapporti fra Andreotti e la mafia risultano comprovati fino al 1980 ma i relativi reati sono caduti in prescrizione. Il secondo, più grave: negli stadi d’Italia si è commemorato Andreotti con il classico minuto di silenzio.
Ora, francamente, per tutto quello che si è detto sopra non se lo meritava proprio. Né se lo meritava il Popolo Italiano, buona parte del quale per fortuna è intelligente e consapevole e anzicché osservare il minuto di silenzio ha sonoramente fischiato e, fatto notevole, allo stadio di Torino sono persino comparsi cartelli con la foto di Falcone e Borsellino. Tra l’altro, con la tragedia avvenuta nel porto di Genova mi sarei aspettato un minuto di silenzio per quei morti. Lo Stato Italiano o comunque le Istituzioni sportive non ci hanno fatto una bella figura. Ma tant’è, ci siamo ormai tanto abituati alle figuracce, specie all’estero, che una più una meno…
Se gli italiani allo stadio hanno fischiato viva gli italiani. Che hanno discusso di lui tutti i giornali e tutte le televisioni a me pare ridicolo!
che belle tutte quelle foto di Falcone e Borsellino allo stadio torinese, che balsamo per le ferite dei minuti di silenzio imposti da un potere che ama e capisce solo il potere!
E’ divertente, lo dico con un po’ di amarezza, che propri dagli stadi che sono spesso causa di vergogna venga un motivo per essere fieri, bisognava per Andreotti ballare la samba non fare minuti di silenzio! Continuando così quando fra 50, 100 anni Berlusconi morirà lo faranno “Santo subito”