indignazione o noia, per le sparate di Ferrara?

13 maggio 2013 di: Fortunata Pace

Me lo sono chiesto la mattina dopo, con calma: «Mi indigna la sparata che la mafia è l’essenza della Sicilia, la maledetta isola, come poi è stato aggiunto?» Perché sparata è, ed in tanti modi si può sparare. Proprio, no. Penso, piuttosto con tristezza, che una persona, più volte seppur non sempre e non con continuità, intelligente e sagace come Giuliano Ferrara, abbia bisogno di frasi generiche e raffazzonate come questa, per fare notizia. Né vedo perché Enrico Mentana o Antonio Padellaro avrebbero dovuto fare i difensori d’ufficio di un’isola che si deve giocoforza considerare italiana e che costituisce, non senza sue colpe, una bella risorsa per vecchi ricami e nuove trine di imbelli eloquenze.

Il non considerare affronto la chiosa Ferrara, forse sta nel fatto che sovrastati dalle grandi fatiche che la mafia di cui noi siciliani non mafiosi (se ne intravede qualcuno morto o vivo che sia?) conosciamo nascita, crescita e non possiamo dire morte ma purtroppo migrazione in terreni nazionali e non, assai più fertili e redditizi del nostro, ci impegna non poco e non ci concede sprechi di energia che non giovino in concreto. Qualche libro lo leggiamo, qualche altro lo scriviamo, per il resto, sognando una politica diversa che l’Italia non ci insegna e che in Sicilia solo per qualche momento e per qualche volta ci illude, non abbiamo spazi per sorprese e indignazioni. Per ulteriori paure sì, e per mortali noie di ascolto, certamente.

1 commento su questo articolo:

  1. rita scrive:

    Dopo tanti anni di soggezione alle teorie leghiste, questo teorema rimane un caposaldo dei media, contro cui però bisognava e bisogna “”sparare verità”, come ha fatto Saviano quando ha parlato delle infiltrazioni mafiose in Lombardia.
    Dobbiamo smetterla di pensare di essere un caso isolato, purtroppo siamo “normali”.: tanti incidenti, incendi e
    suicidi al Nord sono stati presto liquidati e quindi questi episodi sono stati archiviati con altre etichette, ma questo
    modo di procedere non ha caratteristiche mafiose?

    Rita

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