violenza e rapporti di genere, parla Monica Lanfranco

18 maggio 2013 di: Marcella Geraci

Un tour primaverile in Sicilia per parlare della violenza sulle donne e delle mille difficoltà che, ancora oggi, contraddistinguono i rapporti di genere. Lo stesso disagio relazionale che impone alle femministe un nuovo impegno e che incarna il senso delle iniziative di presentazione del volume di Monica Lanfranco, giornalista e formatrice sui temi della differenza di genere.

A Palermo e in tutte le città siciliane in cui è stato presentato, “Uomini che (odiano) amano le donne. Virilità, sesso, violenza: la parola ai maschi” è stato accolto, spiegato, discusso, forse anche criticato da uomini e donne. Proprio così, anche dagli uomini. Per una volta, la parola degli uomini sulla propria sessualità, tanto esternata quanto sconosciuta, ha spezzato un silenzio tombale, apportando modalità e chiavi di lettura innovative: il problema della violenza sulle donne è un problema maschile ed è giusto che gli uomini ne parlino. Monica Lanfranco ha realizzato infatti la sua ultima fatica letteraria, edita Marea Edizioni, utilizzando un metodo già collaudato dalla giornalista inglese Laurie Penny (The Guardian). Dal suo blog sul “Fatto quotidiano”, l’autrice ha rivolto sei domande ai lettori di sesso maschile e li ha invitati ad inviare le risposte alla propria mail. Le domande: che cos’è per te la sessualità? Pensi che la violenza sia una componente della sessualità maschile più che di quella femminile? Cosa provi quando leggi di uomini che violentano le donne? Ti senti coinvolto, e come, quando si parla di calo del desiderio? Essere virile: che significa? La pornografia influisce, e come, sulla tua sessualità?

Se trecento lettori hanno accettato il dialogo e risposto, firmando spesso con il proprio nome, settecento uomini hanno avvertito le domande come una mitragliata contro la propria virilità, un’impudenza da parte di una donna che ancora oggi si dice femminista. Sul blog del “Fatto” è stata quindi una débacle di risposte raggelanti, tutte anonime. Ma trecento risposte firmate, riflessive e ponderate si possono considerare un bel successo e lo scheletro di un libro destinato a far parlare di sé, in tempi di femminicidio e violenze.

«Mi interessava far emergere qualcosa che rompesse il silenzio degli uomini» ha dichiarato la Lanfranco, già fondatrice del trimestrale “Marea”, collaboratrice di Radio Rai International, Carta, Liberazione, Arcoiris TV e Linus e docente di Teoria e Tecnica dei nuovi media all’Università di Parma, a Caltanissetta per presentare il suo volume. «Trecento uomini hanno voluto parlare con me e se c’è il desiderio di mettersi in relazione, scatta anche la voglia di pensare».

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